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Interessante raccolta di racconti “neri” di Faulkner, selezionati e trascritti – dopo la sua morte – dalla nipote Dean, in ricordo delle storie con cui lo scrittore intratteneva lei e gli altri bambini di famiglia all’ombra della grande casa natale di Rowan Oak, in Mississipi. È un acquisto che mi sento di consigliare, nonostante il costo un po’ elevato del volume (Donzelli – obiettivamente – ha un catalogo splendido, ma che fa rimpiangere l’assenza di una collana economica), per almeno due ragioni: anzitutto per la presenza, oltre che dei tre racconti “orali” trascritti da Dean Faulkner, anche della fiaba “L’albero dei desideri”, composta dall’autore come regalo di compleanno per la figliastra Victoria ed edita da noi, in singolo volume, sempre per Donzelli nella collana Wallpaper (per chi non l’avesse già, sarebbe a tutti gli effetti un modo di rimediare due volumi praticamente al prezzo di uno); in secondo luogo, per la possibilità di confronto “immediato” che viene offerta al lettore fra la versione orale e la versione scritta di uno stesso racconto, “Il segugio”, pubblicato dall’autore nel 1931 e che rappresenta – almeno a mio avviso – una piccola perla di angoscia e suspense. Doverosa una nota d’elogio all’esauriente introduzione di Luca Scarlini.
Recensioni
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Che differenza esiste tra uomo e cane? Quando il sembiante civilizzato di Mr Hyde muta nella bestia Jeckyll? E quanti licantropi, vampiri, donne-volpe e uomini-aquila abitano, sotto mentite spoglie, la luce del giorno? "L'istante in cui quello che è naturale, familiare e sicuro si muta rapidamente in alieno, strano, spaventoso"? Come il farsi della notte, l'ombra che si allunga, il cigolio di una vecchia porta o il lamento sommesso che proviene da lontano. Sono queste le tipiche suggestioni che, almeno in letteratura, si ascrivono al genere gotico, definizione che i cascami del moderno hanno duramente messo alla prova.
Qualsiasi siano i dubbi sulla sua autenticità, sappiamo che William Faulkner in esso riponesse una qualche fiducia, tanto da sperimentarne, negli anni trenta, la formula. Prova ne è questa nuova edizione di racconti curati da Luca Scarlini. La mediatrice tra il grande scrittore e noi lettori è una figura d'eccezione. Si tratta di Dean Faulkner Wills, figlia di un fratello minore di Faulkner che mise su carta le storie della serie di Rowan Oak ascoltate dalla voce dello zio. Dunque ciò che abbiamo di fronte è frutto di passaggi, di mediazioni linguistiche e di tradizioni, come si conviene a qualsiasi racconto che nasca da una matrice orale.
Le tre storie che compongono la prima parte del volume ( Judith , Il lupo mannaro e Il segugio ) hanno al centro una cornice narrativa, la casa avita di Rowan Oak, a Oxford in Mississippi. Ridente, fresca, vasta, tra alberi di cedri e magnolie, profumo di gelsomino, Rowan Oak è un paradiso ma, con il crepuscolo, impercettibilmente il lungo viale che separa il cancello dalla soglia della veranda al malcapitato visitatore può apparire interminabile. Più i suoi passi si affrettano sulla ghiaia, più alle sue spalle è percepibile il fremito di qualcosa che non ha che fare con l'umano. In notti come queste, lo zio Pappy era solito riunire un gruppo di bambini per raccontare loro alcune storie, sempre le stesse probabilmente, conosciute a memoria ma non per questo meno spaventose. Durante la guerra di Secessione, in quella stessa casa, viveva la giovanissima Judith con la famiglia, il padre e la madre. Il padre militare l'aveva allevata con affetto insegnandole la passione per l'aria aperta e il gusto per la libertà. La storia via via s'incupisce, si fa claustrofobica. Il dramma della guerra civile squarcia la quiete di Rowan Oak e va a colpire direttamente la più inerme, Judith, il cui sogno d'amore s'infrange contro le ragioni materiali. Delusa dall'inutile attesa di un giovane soldato nordista che aveva soccorso, e che le aveva solennemente promesso di ritornare, "Tornerò solo per te", Judith si uccide. Per riapparire nelle vesti di fantasma, palpitante proiezione d'irrisolti desideri, ogni notte, s'aggirerà tra le stanze vuote terrorizzando chi l'incontra: "C'era un momento terribile in cui spalancavi gli occhi per mettere a fuoco le immagini nella notte nera come la pece, e tu solo vedevi Judith camminare verso di te".
Rispetto agli altri, questo è il racconto centrale e, in qualche modo, emblematico, da avvicinare alla versione sudista di Alice che si trova nella seconda parte della raccolta sotto il titolo L'albero dei desideri . Il giorno del suo compleanno, grazie a un rito iniziatico, la piccola Dulcie compie un viaggio nel mondo dei sogni. Se qui i fantasmi svaporano, se la paura si sostituisce con il fascino per l'inconsueto, il territorio tra infanzia e adolescenza è il vero nucleo dell'esplorazione. Materia malleabile, adatta alle pretese della letteratura e alle urgenze dei suoi incubi. Fatta di promesse da mantenere, di desiderio di Qualcosa , di regole quotidiane e notte sconfinati. Un'età che Faulkner, in quegli stessi anni, incarnò nella fragile Caddy di L'urlo e il furore , vittima sacrificale di una storia irrimediabilmente dominata dal male.
Camilla Valletti
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