Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 0 liste dei desideri
Ex sudore populi. Appunti politici dalle alte terre del Piemonte
Disponibilità immediata
12,75 €
-15% 15,00 €
12,75 € 15,00 € -15%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Studio Bibliografico Adige
12,75 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
ibs
14,25 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
14,25 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Studio Bibliografico Adige
12,75 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi

Dettagli

2008
1 gennaio 2008
176 p., Brossura
9788887259339

Voce della critica

Mariano Allocco è un ottimo conoscitore dei problemi della montagna. Non solo perché è originario di Albaretto Macra (in val Maira, provincia di Cuneo) e perché vi ha svolto importanti ruoli di amministratore locale, ma anche, cosa più rara ed essenziale, perché ci riflette da molti anni e si sforza di inquadrare le sue diagnosi in visioni culturali e politiche di ampio respiro, testimoniate dalla ricca bibliografia citata in fondo.
Il libro comincia a raccontare quando e perché le "alte terre" sono diventate un problema, anche prima che, tra fine Ottocento e primi del Novecento, se ne parlasse in sedi istituzionali. Il problema nasce da quando esse separano il loro cammino evolutivo da quello delle basse terre circostanti, premiate dalla crescita dell'industria e poi dai vantaggi competitivi nell'economia globale. È una storia che l'autore inquadra in quella europea a partire dal XVIII secolo e che nelle Alpi ha visto la contemporanea riduzione della ricchezza, del capitale sociale e delle autonomie locali, per avviarsi sulla strada dello spopolamento e della dipendenza dall'esterno per quanto riguarda lo sfruttamento delle sue risorse idriche, forestali e ambientali (una tematica esaminata in dettaglio nella IV parte del saggio). Se il meccanismo di questa divaricazione è stato il mercato, non meno pesanti sono le responsabilità della politica e delle politiche, che vengono esaminate a partire dalla legge forestale del 1910 e valutate sulla base dei principi di libertà ed eguaglianza sanciti dalla Costituzione repubblicana. La conclusione è che alla radice del problema della montagna c'è un deficit di democrazia nella gestione del potere, riscontrabile nei modi in cui esso è esercitato dalle rappresentanze elette, dalle burocrazie e dai "poteri occulti" mediati dai consulenti chiamati a intercettare i finanziamenti pubblici.
Dopo un efficace excursus sui valori e le potenzialità che la civiltà alpina ha rivelato nel corso di una storia plurisecolare, esemplificato dal caso della val Maira, si arriva alle conclusioni e alle proposte. Il punto di partenza è che, dopo i numerosi e fallimentari tentativi di soluzioni tecniche e amministrative, la parola deve passare alla politica, cominciando ad affrontare il problema della rappresentanza. In particolare "alla montagna va garantita una quota certa di rappresentatività in termine di seggi nel Parlamento, nelle Regioni e nelle Province (…), rivedendo i collegi elettorali e introducendo parametri correttivi di valenza territoriale alla rappresentatività esclusivamente numerica", in modo che le sue ragioni ed esigenze possano tradursi in norme e provvedimenti efficaci. In questa prospettiva il libro si chiude con il testo del "Patto delle Alpi piemontesi" sottoscritto a Prazzo nel 2006 da amministratori locali e cittadini delle valli alpine. Esso riguarda principalmente la struttura del potere regionale, la gestione del territorio e l'erogazione dei servizi, tutto nell'ottica di inserire efficacemente le alte terre nelle dinamiche politiche, economiche e sociali regionali.
È un libro che fa riflettere e che dovrebbe contribuire ad aprire un dibattito serio, capace di rompere l'indifferenza sul destino il 43 per cento del territorio piemontese (e il 35 per cento di quello italiano), dimostrata, anche nel corso di queste ultime elezioni regionali, dai politici e all'opinione pubblica. Questo anche al di là dei dubbi che possono nascere da certe proposte. Infatti per negoziare un Patto delle Alpi ci vuole una forza, che – come realisticamente riconosce l'autore – chi vive in montagna oggi, di fatto, non ha. Inoltre quali interessi (reali e non solo ideali) avrebbero oggi le regioni (o lo stato, o l'Unione Europea) per attuare una riforma del genere? E ancora: chi ci garantisce che, disponendo di un voto più "pesante", i residenti lo spenderebbero a tutela degli interessi generali della montagna e non dei loro individuali? Questo rischio è d'altronde ben presente all'autore, quando scrive: "Lo sgretolarsi della comunità ha così prodotto l'atomizzazione della società che è rimasta sulle montagne, gli interessi individuali prendono il sopravvento". E una prova l'abbiamo nei purtroppo numerosi episodi di "localismo vandalico" delle nostre vallate.
Di fronte alle difficoltà di un territorio largamente impoverito delle sue energie vitali a livello demografico e di classe dirigente, non credo che basti far leva sulle autonomie locali o affidarsi a un diverso meccanismo elettorale. Per arrivare a un patto veramente efficace occorre probabilmente anche un'alleanza con i molti che vivono la montagna pur abitando in pianura, e per crearla occorrono più scambi e più dialogo tra questi e i valligiani.
Giuseppe Dematteis

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore