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Quando si progettò un albo dedicato al passato di Eva Kant, fu Tito Faraci (sceneggiatore eclettico, capace di passare da «Diabolik» a «Topolino» a «Dylan Dog») a cooptare Sandrone Dazieri (giallista di vaglia: basti citare la serie del Gorilla) per scriverne la storia a quattro mani. Che i disegni fossero da affidare a Giuseppe Palumbo era inevitabile, dopo il successo del remake del Re del Terrore. Per il prologo e l'epilogo dell'episodio, che tradizionalmente doveva essere realizzato da una mano evidentemente "diversa" dal corpo della storia, la scelta cadde su Emanuele Barison, già collaudato autore di diversi albi della collana "Il Grande Diabolik". Sette anni dopo venne realizzato "Eva Kant all'ombra della luna", uno degli episodi dedicati al passato dei personaggi della diabolika saga. Nel caso Mario Gomboli (storico soggettista del Re del Terrore e direttore della casa editrice Astorina) si affiancò a Tito Faraci e a Giuseppe Palumbo per raccontare un aneddoto del passato di Eva Kant che andava ad arricchire e integrare quanto narrato in "Quando Diabolik non c'era".
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