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Libro di necessaria lettura per le persone che vogliono aprire gli occhi sul pericolo islamista e sul rischio di perdita identitaria da parte dell'Europa. Libro serio, documentato, imperdibile! Consigliatissimo, a meno che non si voglia continuare a tenere la benda sugli occhi.
Libro necessario. Da leggere. Soprattutto da chi spera in un dialogo tra le religioni monoteiste e per chi non crede ad una vera e propria strategia per ridurre al lumicino le nostre origini e le nostre libertà.
Libro di necessaria lettura e divulgazione pedagogica. Obbligatorio per le scuole di ogni ordine e grado e per tutti coloro che auspicano un'integrazione plurale ed indiscriminata. La lettura fatta a capitoli ci introduce nelle diverse 'stanze' dell'integrazione e di come la intendono gli islamici e come, invece, la percepiscono ingenuamente i popoli occidentali e europei in particolare. Meraviglia la correttezza delle analisi e delle informazioni enunciate dall'autore (o autrice ?) nel testo sui diversi argomenti che sono totalmente sconosciuti ai parlamentari europei. Sarà ? Immagino che l'estensore del libro le abbia conosciute vivendole sulla propria pelle. Magari in un contesto diplomatico mondiale ed orientale. Tutto ciò che si deve sapere sull'Islam fuori da ogni paludato infingimento e solidarismo ipocrita. Chissa se la Fallaci abbia letto qualche libro di questo autore. E se questo, in particolare. Peccato che queste cose non vengano dette da nessuno in giro. Possono soltanto essere scoperte dai soliti segugi di pubblicazioni 'hot' su siti di vendite di libri on-line. Da consigliare. Sicuramente. Valutazione massima.
Recensioni
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Da oltre trent'anni l'Europa «pianifica» con i paesi della Lega Araba la fusione delle due sponde del Mediterraneo in un nuovo, mostruoso agglomerato che Bat Ye'or ha suggestivamente denominato «Eurabia» (un'espressione subito fatta propria da Oriana Fallaci).Questo progetto, perseguito con coerenza attraverso il cosiddetto «Dialogo Euro-Arabo», ha portato alla graduale, ma inesorabile trasformazione del continente europeo in un ibrido asservito alle esigenze politiche e agli standard culturali del mondo arabo.Tutto ha avuto inizio con la crisi petrolifera del 1973 e con l'ambizioso progetto, soprattutto francese, di costruire un asse geopolitico e ideologico alternativo a quello americano e atlantico. In un arco di tempo relativamente breve l'Europa ha sacrificato la sua indipendenza politica, oltre che i suoi valori culturali e spirituali, in cambio di garanzie (in gran parte illusorie) contro il terrorismo e di qualche vantaggio economico.Sulla base di una documentazione ampia e minuziosa, l'autrice ricostruisce le attività e gli strumenti che hanno prodotto questa folle deriva, dagli anni del pieno funzionamento del Dialogo Euro-Arabo alle perverse scelte sul piano della politica estera (adozione di un'ideologia antisemita e antisionista, demonizzazione di Israele e degli USA, sdoganamento del terrorismo islamico e di Arafat), fino ai recenti tentativi di occultamento della verità seguiti all'attentato dell'11 settembre e ai suoi pendant sul suolo europeo (attentati di Madrid e Londra, caso delle caricature danesi). E naturalmente ne individua i molti responsabili politici, culturali e religiosi.Il bilancio è drammatico. Questa politica ha condotto (e conduce) alla mancata integrazione degli immigrati musulmani, al proliferare di cellule terroriste islamiche in tutto il continente, al ripudio da parte dell'Europa delle sue radici ebraico-cristiane e al conseguente stravolgimento della sua identità culturale, religiosa ed etica.Forse per gli europei è giunto il momento di riappropriarsi della loro autentica eredità spirituale, di «quei sacri valori di umanità che l'Europa, anche nei momenti più bui della sua storia, ha sempre cercato di preservare». Ma bisogna fare in fretta.
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