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A Saumur, nella provincia francese, si svolge l'intera esistenza di Eugénie Grandet. L'avarizia del padre, un commerciante di botti arricchitosi nel periodo successivo alla Rivoluzione, costringe l'intera famiglia a una vita monotona e squallida. Le cose sembrano mutare con l'arrivo di un nipote da Parigi, del quale la giovane e inesperta Eugénie subito si innamora... Tra i vertici assoluti del romanzo francese dell'Ottocento, Eugénie Grandet (1833) venne ammirato fin dal suo primo apparire per la straordinaria vitalità psicologica dei personaggi e per la stupefacente concretezza con cui è tratteggiato lo sfondo sociale. Su tutto domina la protagonista, con il suo amore puro e ferito, la sua personalità generosa e disinteressata: uno dei personaggi più riusciti dell'intera Commedia umana.
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un capolavoro grandioso!
Nella perfezione di quest'opera due cose insieme: un gigantesco trattato sull'avarizia, sull'accumulo cieco di denaro senza pentimenti, la difesa strenua di una ricchezza chiusa, bruta, ottusa, miserevole, e a fronte di questo un trattato sulla grazia, sul cuore di donna più alto e generoso che pagina letteraria ricordi e conservi. Una tessitura narrativa non inferiore alla grandezza di una prova morale incarnata davvero, esempio e traccia di un amore quando è attento e profondo fino alla durezza della pratica più sporca, delle sfide al pericolo, dell'oltrepassare se stesso. Meraviglioso capolavoro.
Il più meschino dei sentimenti, l'avarizia, produce in Felix Grandet una figura monumentale, un vero gigante del male. Egli invade di sè tutto il lungo racconto, con il suo agghiacciante e reiterato ta - ta - ta - ta fa davvero raggricciare le dita al lettore che assiste impotente alla sua inesorabile azione di demolizione della volontà della povera moglie, rassegnata e senza speranza, e della figlia Eugenie, a cui solo l'amore farà trovare la forza di una, pur mite, ribellione. M. Grandet come detto giganteggia in ogni pagina, ma Balzac correttamente intitola il romanzo a Eugenie perchè è il suo percorso di affrancamento, che egli vuol raccontare: l'emancipazione di una piccola donna, segragata da un ambiente cupamente gretto, mosso istericamente dal solo interesse materiale, verso la liberazione di sè e della propria capacità di amare.
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