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scheda di Galeotti, A.E., L'Indice 1993, n. 7
"L'eudaimonia postmoderna" espone un progetto impegnativo: si tratta di un'esplorazione nelle forme della razionalità, volta a individuare quella più appropriata ad affrontare problemi e dilemmi delle società postmoderne. Quest'ultima qualificazione non deve trarre in inganno: Ferrara non è un cultore della filosofia postmoderna e non si identifica con i suoi esiti relativistici, anche se ritiene imprescindibili le critiche al fondamento e all'universalismo proprie del pensiero postmoderno. Secondo l'autore, queste critiche generano un problema piuttosto che costituire una risposta. Riconosciuta infatti l'inconsistenza dei criteri oggettivi e decontestualizzati di validità, verità, giustizia, resta tuttavia il problema della validità, della verità e della giustizia. Se, come accade a Rorty e Lyotard non si è disposti ad accettare le conseguenze devastanti di un relativismo radicale, occorre cercare soluzioni alternative all'oggettivismo e all'universalismo sia pure procedurale, come propongono Rawls e Habermas, ma senza accontentarsi di rilevare l'assenza del fondamento. L'alternativa di Ferrara è indicata nella 'phronesis', cioè in quella forma di ragionare propria dell'intelligenza umana, in parte delineata nell'etica aristotelica e nella critica del giudizio kantiane, che consentirebbe di supplire con successo alle lacune della razionalità formale. La 'phronesis', variamente resa con saggezza, perspicacia, intuito, prudenza, è il ragionare nella situazione, cogliere ciò che è opportuno, riconoscere regole e principi come appropriati, trovare le soluzioni adatte, a partire dall'identità messa in gioco nel giudizio. L'obiettivo non è un giudizio assolutamente vero, giusto e valido, bensì il giudizio migliore possibile nella situazione per realizzare il bene dell'identità del soggetto. Il pericolo del "tutto va bene" implicito nel relativismo postmoderno viene così accantonato: la singolarità e soggettività del giudizio, infatti, non costituiscono una difficoltà nella prospettiva di Ferrara, perché ad essi viene sottratta la connotazione di arbitrarietà e casualità inerente invece alla prospettiva relativistica. Il giudizio, pur risultando da un punto di vista particolare, è idealmente riconoscibile dagli altri, tramite un esperimento mentale, come il migliore, date l'identità dell'attore e il contesto; in questo senso è a suo modo universalizzabile. Modellata specialmente sul giudizio estetico, questa proposta è un'interessante combinazione di personalizzazione e validità intersoggettiva nel giudizio. Resta tuttavia da vedere se la 'phronesis', quale forma della ragione privilegiata per giudizi; scelte e condotte individuali sia in grado di generare scelte collettive, valutazioni pubbliche e cooperazione giusta.
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