Bruxelles, Société Typographique Belge, In-16°, pp. 317, (3), brossura editoriale con titolo entro bordura. Fioriture e gore alla brossura, ma esemplare parzialmente intonso ed in buono stato. Prima edizione belga, contemporanea all'edizione originale del Didier di Parigi, di questa importante raccolta di biografie dei massimi personaggi della Rivoluzione inglese e della vita politica in Inghilterra nella seconda metà del Seicento, concepita a complemento dell'"Histoire de la Révolution d'Angleterre". Tra i personaggi studiati, il Duca di Buckingham, Carlo I, Giacomo II. Francois-Pierre-Guillaume Guizot (Nimes, 1787-Val Richer, Lisieux, Calvados, 1874) fu tra i masssimi storici e statisti francesi del secolo XIX. Autore di molte celebri opere sulle rivoluzioni di Francia e Inghilterra, fu in politica un monarchico costituzionale su posizioni non lontane da quelle del suo amico Royer Collard e ricoprì il Ministero dell'Istruzione sotto Luigi Filippo, introducendo un nuovo sistema per l'educazione primaria, e, nel 1847, la carica di Primo Ministro. "His leadership provided a stable government, but his complacent acceptance of the established order led to his overthrow in the February Revolution of 1848, which forced the abdication of Louis Philippe. Guizot devoted the rest of his life to writing. The best known of his many works, Histoire de la révolution d'Angleterre [history of the revolution in England] (6 vol., 1826-56), illustrates his critical approach and his devotion to original sources as well as his admiration for middle-of-the-road British revolutionism. He also wrote Mémoires pour servir à l'histoire de mon temps and the brilliant General History of Civilization in Modern Europe (6 vol., 1829-32 tr. by William Hazlitt, 3 vol., 1846). The last work, never completed, covers principally the civilization of France up to the 14th century" (Columbia Electronic Encyclopedia). Le sue ricerche storiche risentono ancora della grande storiografia dell'età dell'Illuminismo e risultano ancora documentate ed acute malgrado la loro arretratezza rispetto alle correnti della storiografia sua contemporanea.
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