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L'analisi etnografica è oggi usata dalla sociologia per analizzare i processi culturali e comunicativi dei media: dalla codifica, alla decodifica, allo studio diretto dei prodotti mediatici. Federico Boni, che insegna sociologia della comunicazione all'Università di Milano, vuole offrire un quadro generale che tenga fede ai media studies: ne deriva un resoconto esauriente, ideale per chi voglia compiere i primi passi nella sociologia della comunicazione, con un'ironia che talvolta avvicina questi saggi a vere e proprie opere di fiction. La caratteristica principale dell'etnometodologia è che per sua natura tende a "banalizzare" il reale, smontando il mondo apparente attraverso le esperienze vissute in maniera diretta sul campo di osservazione. La ricerca etnografica si concentra sulla produzione dell'informazione dei newsmedia partendo dalla considerazione che la notizia è una costruzione sociale, perché frutto di una negoziazione tra i diversi attori di un sistema complesso quale quello dell'industria culturale. La raccolta delle notizie, la loro selezione, l'analisi della "notiziabilità" delle stesse, la loro presentazione: ciò che arriva al destinatario è l'esito di un lungo processo. Oltre alle redazioni giornalistiche, la ricerca etnografica si rivolge alla produzione televisiva, alla costruzione dei palinsesti e ad alcuni prodotti di successo come telenovele e reality shows. Abbandonata la pista dell'osservazione partecipante, si passa all'etnografia dei testi mediali, all'esame dei documenti che fanno luce sulle pratiche rituali. Non solo i grandi eventi mediatici (Olimpiadi, mondiali di calcio ma anche il sexgate di Clinton o i viaggi globali del papa), ma anche le piccole cerimonie dei media su cui si applica l'analisi della conversazione, un'altra attività sociale organizzata e ritualizzata, affrontata con ampi e chiarificatori riferimenti ad alcune delle trasmissioni televisive di maggior audience. Boni chiude la sua trattazione con l'analisi dei nuovi media: è nella rete che, per l'agilità degli strumenti di cui dispone e per la mancanza di antagonistici studi tradizionali e sedimentati, l'approccio etnografico può trovare la sua consacrazione.
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