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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Si nota la competenza dell'autore sull'intelligence militare. Esamina la mentalità di Putin, proveniente da famiglia fedele al regime sovietico, cresciuto nel mito della grande guerra patriottica e della potenza dell'URSS. Da ufficiale dei servizi di sicurezza aveva assistito alla dissoluzione dell'URSS e del blocco sovietico, restandone sconvolto e incolpando le subdole tattiche degli USA. Arrivato al potere a Mosca da delfino di El´cin e beneficiando degli effetti delle riforme economiche attuate dal predecessore, aveva dedicato il massimo impegno a potenziare le forze armate, scatenare una guerra di propaganda contro gli USA e gli altri stati occidentali. Putin nella sua mente gioca una sorta di partita a scacchi, in cui considera gli USA come avversari mentre considera gli altri stati colonie, pedine e caselle da occupare. Putin non attribuiva all'Ucraina dignità di stato autonomo, ma la considerava una componente del Russkiy Mir; non cosiderava che analogamente agli irlandesi che parlano inglese, ma non vogliono essere annessi al Regno Unito , gli ucraini russofoni potessero essere interessati ad essere autonomi da Mosca ed avvicinarsi all'Unione Europea. Dato che in modo disordinato e spontaneo nel 2014 c'era stata una sorta di rivolta popolare filo-UE con esito democratico in Ucraina, Putin aveva avviato una guerra di propaganda per preparare il terreno per riportare l'Ucraina a tutti gli effetti nel Russkiy Mir.. L'annessione della Crimea era un primo passo. Nel febbraio 2022 Putin pensava di realizzare un'occupazione preventiva dell'Ucraina, credendo alla propaganda del proprio regime secondo cui gli ucraini sarebbero stati entusiasti di sbarazzarsi di un regime "nazista" (nonostante che i consensi elettorali dell'estrema destra non superassero il 2%) per cui l'esercito russo non avrebbe dovuto affrontare un esercito motivato, ma solo alcuni gruppi di estremisti, mentre il grosso dell'esercito ucraino avrebbe rinunciato a combattere.
La contrapposizione tra Russia e Occidente non avrebbe avuto più ragione di esistere dopo lo scioglimento dell'URSS e l'abbandono dell'ideologia comunista bolscevica da parte di Mosca. L'Occidente è formato da democrazie guidate da priorità economiche per le quali non avrebbe alcun senso invadere la Russia dotata di arsenale nucleare strategico. L'occidente era interessato ad una cooperazione economica con la Russia. Ma in Russia era andato al potere Putin, un comunista degli apparati di sicurezza, che non aveva superato il trauma della dissoluzione dell'URSS e della perdita del predominio sugli stati dell'Europa centro-orientale. Senza ragioni valide Putin ha continuato a considerare l'Occidente come una minaccia strategica esiziale e gli USA come il principale avversario mentre altri stati secondo lui sono pedine, vassalli o colonie. Putin ha continuato a credere nella dottrina militare e strategica sovietica ormai superata ed a pensare a recuperare linee difensive terrestri perse con la caduta della cortina di ferro e con l'indipendenza dell'Ucraina , come se la NATO si preparasse ad avviare una folle invasione della Federazione Russa. Da autocrate capo di un regime autoritario, Putin ha messo la Federazione Russa al servizio delle sue ossessioni strategiche e di potenza, arrivando a scatenare una guerra sanguinosa su larga scala. L'autore è un ufficiale dell'esercito in congedo che era stato colonnello specializzato nell’analisi tattica e nell’intelligence operativa.
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