Con il presente volume si intende fornire al lettore la traduzione italiana della raccolta editata originariamente dalla casa editrice Sulliver, nel 2005, con il titolo Entretiens, contenente alcuni dei più rilevanti colloqui che Michel Henry – esponente di spicco del cosiddetto "Tournant Théologique de la Phénoménologie Francaise" – intrattenne a partire dalla seconda metà degli anni ‘70 fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 2002. Si tratta di undici conversazioni in cui il filosofo si impegna su molteplici e talora non riducibili fronti concettuali: spicca tra di essi la presenza di un profilo filosofico-biografico dell’autore (delineato nella conversazione con Roland Varshalde, dal titolo “un filosofo parla della sua vita”), ma anche la trattazione di temi concernenti la sua personale lettura del Marxismo (emblematico, in questo caso, il dialogo con Roger Pol Droit: «che l’individuo sia reso a se stesso»). È presente inoltre una serrata discussione sulla natura della tecnica moderna (incontro con Philippe de Saint-Robert), nonché l’esplorazione di fenomeni complessi e di ritrovata attualità, quali sono quelli del nichilismo, del cristianesimo (conversazione con Virginie Caruana), e dell’arte (conversazione con Oliver Salazar-Ferrer), senza tralasciare il confronto ingaggiato dal pensatore con la "fenomenologia storica" di Husserl e Heidegger (come mostra bene il dialogo con Sébastien Labrusse, l’invisibile e la rivelazione). Questa raccolta di interviste dell’autore assume, dunque importanza per due ordini di ragioni: la prima è che restituisce al lettore italiano un’opera che può rappresentare un valido appoggio propedeutico all’analisi critica della fenomenologia henryana. La seconda ragione, invece, forse meno scontata, è stata quella di poter finalmente privilegiare, tramite la traduzione di questa serie di interviste e conversazioni, non semplicemente la prospettiva unilaterale che ogni filosofo è chiamato a fornire di sé stesso e del suo pensiero attraverso i prodotti della propria ricerca, ma una ricostruzione dialogica, e dunque frammista, in sé stessa, dell’intreccio di domanda e risposta, di critica e autocritica.
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