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Anno edizione: 2018
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho adorato l'elefantessa Emilia, una figura deliziosamente amabile e bonaria. Tutti gli altri sono solo di contorno.
Come già per "L'anno della lepre" e "Il migliore amico dell'orso", Paasilinna dà il meglio di sé quando i protagonisti dei suoi libri sono gli animali. E non è un caso che siano più umani degli uomini e abbiano più personalità e più dignità.
Questo libro sembra quasi imbastire una sfida con il lettore: raccontare una storia di ampio respiro piena di libertà e passione per la propria terra (seppur con qualche frecciatina), attraverso un'avventura lunga un anno dove ne succedono di ogni, con un personaggio vivo e simpatico, tutto con meno pagine possibili. E Paasilinna ci riesce in appena 200 pagine. Un testo che chi è interessato a scrivere dovrebbe leggere di corsa per capire cosa vuol dire essere sintetici senza sacrificare proprio nulla. Non avevo mai letto nulla di Paasilinna e ne ero incuriosito, per scoprire la narrativa finlandese. In primis, mi ha conquistato la prosa dell'autore, che ha la semplicità come modo per far emergere in modo diretto la storia e le emozioni che la accompagnano. E poi i personaggi, che si incontrano in casualità dickensiane, per permettere al protagonista di crescere come essere umano, scoprendo nella relazione con la lepre il piacere della dipendenza. "Emilia l’efelante", quindi, è un romanzo che non racconta nulla più che una storia, ma che sa far vibrare, senza trucchi da quattro soldi", il sangue nelle vene di chi legge.
Recensioni
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E visto che era pazzo, si era detto, perché non fare una vera pazzia?
Quando è nata, Emilia pesava solo un quintale. Era una bella elefantina, e aveva davanti a sé un grande futuro: diventare un'artista. Non che avesse molte alternative, dato che sua madre si esibiva per il circo ed era attorniata da danzatrici e addestratori di animali. Ma quello che nessuno aveva considerato era che proprio nell'anno della sua nascita, il 1986, in quella Finlandia che l'aveva vista venire alla luce, era stata emessa una nuova legge che proibiva le esibizioni di animali selvatici.
Per il circo iniziò un periodo di crisi. Per Emilia un'era di vagabondaggi in terre lontane. Con una decina di quintali in più e la compagnia della sua addestratrice e padrona Lucia Lucander, Emilia viaggia verso la Russia e la Siberia, attraversando cittadine e villaggi dove esibirsi in libertà. Saranno dieci anni ricchi e intensi, trascorsi a bordo di un treno che corre avanti e indietro lungo la ferrovia transiberiana, tra giornate passate a ballare l'hopak e serate di festa, cibo e musica. Ma le cose belle, si sa, prima o poi finiscono. Lucia ed Emilia tornano in Finlandia, dove vengono accolte da una nuova legge: stavolta è l'Unione Europea che vieta gli spettacoli, in tutto il suo territorio. Non c'è proprio niente fare: nessuno che ami gli animali, nemmeno un pochino.
A malincuore, Lucia prende la grande decisione: riportare Emilia a casa, nella sua calda e soleggiata Africa. Ed è l'inizio di un nuovo e inaspettato viaggio. Già, perché non è così semplice trovare qualcuno disposto a imbarcare un elefante su un cargo: con la sua stazza, il pericolo è troppo, e il letame anche. L'unica possibilità sembra essere a chilometri di distanza, oltre le piane e le foreste del Satakunta e verso le terre della Carelia. Lucia ed Emilia troveranno tanti ostacoli e tante persone pronte a complicare il loro viaggio, ma anche tante altre disposte ad aiutarle e ad accompagnarle. Uomini e donne come solo Paasilinna sa disegnarne, personaggi sempre in bilico tra normalità e pazzia, tra determinazione e incoscienza.
A comporre il grande mosaico realizzato da Paasilinna, ci saranno mariti ubriaconi e mogli in fuga, negozianti innamorati e macellai che pensano alla ricetta migliore per realizzare una salsiccia di pachiderma. Ma anche imprenditori sconfitti dalla vita che decidono di compiere un’ultima pazzia, pompieri volenterosi, eco-complottisti, vetrerie abbandonate, pollai enormi e autobus accartocciati.
Chi ama Paasilinna sa già cosa aspettarsi dai suoi romanzi. Sa già che ad accoglierlo ci saranno personaggi strampalati e desiderosi di libertà, situazioni al limite dell’assurdo, ironiche e commoventi al tempo stesso. Ma tutte umane e di conseguenza pervase da una punta di follia. Perché tutti noi siamo un po’ pazzi, si sa, quindi perché non concederci una vera e meritata pazzia, una volta ogni tanto?
Recensione di Mauro Ciusani
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