In-4° (285x198), pp. XXIX, 233, (5), brossura editoriale con alette e titolo in rosso e in nero. Dedica autografa dell'autore all'occhietto: \A Monsieur Mario Maria Martini, pour maintenir et pour servir, bien sincèrement Pierre Pascal\". Impresa tipografica al frontespizio con riproduzione di ex-libris con emblema col motto \"Vae Victis\", alcuni ornati e vignette xilografiche nel testo e 3 pp. di musica annotata. Testo originale francese e traduzione italiana a fronte. Fioriture alla brossura, ma ottima copia intonsa. Il dedicatario, Mario Maria Martini, fu poeta e letterato, direttore della rivista \"Le Opere e i Giorni\" e acceso ammiratore di D'Annunzio. Prima edizione italiana, nell'esemplare n° 632 dei 450 \"sur vélin antique\" destinati al commercio. Poema patriotico-militare volto a celebrare l'occupazione italiana dell'Etiopia e la proclamazione dell'Impero, con congiunta esaltazione del cesarismo, dei \"Figli della Lupa\" e di una presunta rinascita dei fasti dell'epoca di Augusto. Il Pascal intese rispondere al noto appello di Gabriele D'Annunzio del 1935 \"Aux bons Chevaliers Latins de France et d'Italie\", ideale richiamo alla fratellanza latina creatasi nella Grande Guerra. Gli influssi della lirica dannunziana si frammischiano, nei contenuti, a quelli dell'Action Française di Charles Maurras e al suo esacerbato nazionalismo, con marcati accenti anglofobi (\"Maledetta Inghilterra!\", a p. 120) e germanofobi (il patto di alleanza italo-tedesca è giudicato \"contronatura\"), invettive contro la Società delle Nazioni (\"Lupanare delle Nazioni\", ibid.) e contro la \"gente di Cam\". Il Pascal (Mons-en-Baroeul, 1909-Roma, 1990) fu singolare figura di poeta-soldato, di tendenze nazionalistiche e tradizionalistiche mediate da Maurras. Appassionato della cultura giapponese, risiedetta a lungo nel paese del Sol Levante e fu amico e corrispondente di Yukio Mishima. Les Textes du Trident, V."
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