Edizione in vinile
Per la prima volta disponibile in vinile.
Gli Electronic nascono dall’unione tra Bernard Sumner e Johnny Marr nel 1987, lo stesso anno dell’inaspettato scioglimento degli Smiths, che implosero a luglio dopo che Marr lasciò il gruppo. Due mesi dopo, a metà di un tour nordamericano, Bernard Sumner scioccò i suoi compagni di band annunciando che si sarebbe preso una pausa dai New Order. Marr e Sumner si conobbero nel 1984 quando Marr contribuì con la sua chitarra ad Atom Rock dei Quando Quango, una traccia Electro-Dance coprodotta da Sumner. Marr spiegò così la formazione degli Electronic; “Eravamo due musicisti che volevano fuggire dalle politiche soffocanti della band. Allo stesso tempo, andava bene far fare dischi ai duetti, a DJ e ad artisti singoli, e questo allettava me e Bernard.”
Il progetto è un gioioso diagramma di influenze di Sumner e Marr. Nonostante provenissero evidentemente da diverse discipline, il Dance-Pop sperimentale dei New Order e il corposo sound degli Smiths, i loro interessi comuni erano molti: la musica Dance, la bella melodia e superare i confini musicali. Al momento della pubblicazione (maggio 1991), ‘Electronic’ fu accolto con grande acclamazione e rimane tuttora uno dei più importanti album di elettronica di tutti i tempi. The Vox lo valutò 10 su 10 affermando: “Electronic è semplicemente una distillazione pura al 100 per cento dei rispettivi talenti di Marr e Sumner. Il singolo ‘Get the Message’ lo esprime in poche parole: it breaks no new ground; it simply achieves perfection”.Melody Maker: “Ogni brano è pieno di dettagli elaborati e merita uno studio. Di base, stiamo parlando di Europop, il mio genere preferito di tutti i tempi. L’effetto generale è una turbinosa magnificenza… uno dei più grandi album mai creati”.
Q Magazine gli diede 5 su 5: ”la sua forza è in conflitto... l’inesorabile martellata dei versi beatbox contro la fragile tristezza della voce di Sumner e le loro storie di abbandono; la simmetria del sound con sintetizzatori e sample contro la fisicità di sangue e ossa della chitarra di Marr.”
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