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Anno edizione: 2018
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L'unica cosa che conta è rimanere fedeli a ciò che si è veramente.
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo. Gail Honeyman ha scritto un capolavoro. Un libro che secondo la stampa internazionale più autorevole rimarrà negli annali della letteratura. Un romanzo che per i librai è unico e raro come solo le grandi opere possono essere. In corso di pubblicazione in 35 paesi, è il romanzo d'esordio più venduto di sempre in Inghilterra, dove è da più di un anno in vetta alle classifiche. Ha vinto il Costa First Novel Award e presto diventerà un film. Una protagonista in cui tutti possono riconoscersi. Una storia di resilienza, di forza, di dolore, di speranza. Un grande romanzo con una grande anima.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Eleanor non ha mai conosciuto suo padre e ha avuto la peggiore delle madri. Non stupisce che sia incapace di relazionarsi con gli altri e che viva in profonda solitudine. Sarà l’incontro e poi l’amicizia con Raymond che con la sua generosità e il suo calore la aiuterà a guardare dentro se stessa e a cambiare il suo rapporto con il mondo. Una storia molto ben costruita, che parte dalla descrizione della stranezza di Eleanor (spigolosa, maniacale, incurante delle convenzioni) per addentrarsi man mano nella sua vicenda personale, connotata da un passato tragico che ben spiega e giustifica il suo atteggiamento. E’ proprio questo procedere a ritroso fino alla scoperta delle ultime intime verità di Eleanor che tiene incollato il lettore come se si trattasse di un giallo, pur in assenza di fatti eclatanti, di colpi di scena e di storie d’amore. Un romanzo davvero originale, profondo e ironico al tempo stesso. Da leggere.
Sebbene lo ritenga un libro apprezzabile non mi ha elettrizzata. È stato bello vedere Eleanor trasformarsi e aprirsi a poco a poco, tuttavia non riesco a condividere l'entusiasmo della maggior parte dei lettori; probabilmente non è nelle mie corde.
Una scrittura semplice e delicata per una storia che non lo è affatto. Una ragazza all’apparenza strana che dietro ai suoi atteggiamenti stravaganti nasconde dei ricordi dimenticati. Una storia di dolore e resilienza che racconta con disarmante semplicità la solitudine della protagonista in un mondo che non le appartiene. “Alla gente non piacciono questi fatti, ma non so che cosa farci. Se qualcuno ti chiede come stai, si aspetta che tu risponda BENE. Non devi dire che la sera prima ti sei addormentata piangendo perché erano due giorni di fila che non parlavi con un’altra persona. Devi dire: BENE” Divertente e commovente. Eleanor è uno di quei personaggi con cui è molto facile empatizzare, soprattutto per chi conosce la vera solitudine
Recensioni
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