L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
A Chioggia possono succedere molte, notevoli cose. Anche che cadano meteoriti verdi, anzi: verdastri. Nel 2071, per esempio. Questo accade, perlomeno, nella storia - un giallo, suppergiù; ci sono donne che spariscono e ricompaiono sotto diversi nomi, omicidi e strane droghe, inseguimenti e sparatorie - che Marco Franzoso vi ambienta e che ci ha consegnato in un libro uscito nelle "Farfalle" di Marsilio e dedicato "alla memoria di Giuseppe Fogarin partigiano e inventore di storia".
Mantenendo ruoli e struttura del genere hardboiled, pur parodizzato e ibridato da un coté fantascientifico che ci offre uno sguardo allegorico appena appena slittato sulla realtà di questi tempi - il detective Edisol è alle prese con un misterioso caso di scomparsa, in cui si intuisce un complotto da parte di agenti esterni per invadere il territorio della Libera Città di Chioggia -, Franzoso immette elementi estranei alla struttura del giallo classico, come l'allocuzione e il dialogo parateatrale, lettere e documenti diversi. La lingua, il veicolo di attrazione dell'insieme di questi materiali, è l'altra invenzione del libro. Una lingua-poltiglia, una lingua mutante, né veneto né italiano, liquida e acida come la realtà che rappresenta.
La storia non si scioglie, o meglio, ha uno scioglimento apparente. Lorenza/Katia, la polinomata donna che scompare e sulle cui tracce Edisol si mette, è un hitchcockiano macguffin; un espediente retorico, un depistaggio metanarrativo utile a far riconvergere l'indagine sul vero oggetto della scomparsa cui Edisol, e noi che ci caliamo nei suoi umidi panni, non indaga ma si imbatte: la scomparsa della realtà.
Ecco allora che il cuore del libro sta tutto in questa considerazione che il protagonista mugugna tra sé e sé: "'L'umanità, sì...' si disse. 'Ma el problema, qua, non è tutti sti matti con le sopraziglia verdastre, i occhi verdastri, i capei verdastri e i ochiali de madreperla! No! El problema non è tuti sti complotti confederati per invadere la Città Libera... El problema non è tuta sta melma verdastra che esce dai tombini, e né i meteoriti che casca! No! El problema l'è che nissun le nota più ste cosse e crede sia sempre stato così. Dal tempo dei tempi'".
Già. Il problema è che 'ste cose, una pioggia di meteoriti verdastri, non le vede nessuno. Sono tutti occupati, tutti distratti. Il problema è la distrazione della realtà, il suo furto; sostituita non da un'immaginazione, prepotente e sicura, ma da un suo surrogato, una melma verdastra, per l'appunto. Questo il delitto perfetto, secondo l'esergo ("Delitto perfetto è quello in cui colpevole e inquirente sono la stessa persona"), laddove mandante e vittima sono la stessa persona-cosa, la nostra comunità.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore