Philippe Jaccottet è stato un poeta e prosatore svizzero. Dal 1953 ha vissuto in Francia. Ha tradotto Hölderlin, Musil, Rilke (cui ha dedicato una monografia critica) e poeti italiani, tra cui Ungaretti, Montale, Bertolucci, Sereni. Nel 1953 ha pubblicato Il barbagianni e altre poesie (L’effraie et autres poésies), cui sono seguite Poesie (Poésie 1946-1967, 1971), con prefazione di J. Starobinski, Alla luce d’inverno (A la lumière d’hiver, 1994), E tuttavia (Et, néanmoins, 2001). Secondo J. «tutta l’attività poetica è votata a conciliare, o anche solo accostare, il limite e l’illimitato, il chiaro e l’oscuro, il soffio e la forma»; ne consegue, nei suoi versi, semplicità, dolcezza di lessico e sintassi obbedienti a una forte esigenza di verità. La sua attività di prosatore e saggista trova l’espressione più alta nei taccuini di Appunti per una semina (La semaison. Carnets 1954-1979, 1984), seguiti da La seconda semina (La seconde semaison. Carnets 1980-1994, 1996, nt) e dal saggio La parola Russia (A partir du mot Russie, 2002).