Leila Guerriero nasce a Junín, in provincia di Buenos Aires, nel febbraio 1967. Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1991, per il quotidiano argentino Página/12. Da allora i suoi testi sono apparsi su “La Nación” e “Rolling Stone” in Argentina; “El País” e “Vanity Fair” in Spagna; “El Malpensante” e “SoHo” in Colombia; “Gatopardo” e “El Universal” in Messico; “Etiqueta Negra” in Perù; “Paula” e “El Mercurio” in Cile; “Granta” in Gran Bretagna; “Lettre Internationale” in Germania e Romania; “Internazionale” in Italia, e su molte altre testate. Nel 2010 il suo testo El Rastro en los huesos, pubblicato ne “El Pais Semanal” e nel “Gatopardo”, ha ricevuto il premio CEMEX-FNPI dall’omonima fondazione creata da Gabriel García Márquez. I suoi lavori sono stati inclusi nelle antologie Mejor que ficción (Anagrama, 2012) e Antologia de crónica latinoamericana actual (Alfaguara, 2012). Nel 2013 ha vinto il premio González-Ruano di giornalismo. In Italia ha pubblicato Suicidi in capo al mondo (Marcos Y Marcos, 2005) e Una storia semplice (Feltrinelli, 2014).