Presente nell’antologia dei Novissimi, ha fatto parte del Gruppo 63. Se nelle prime raccolte, degli anni Cinquanta (Cronache e altre poesie, 1954; Inventario privato, 1959), aveva proposto un originale sperimentalismo, attraverso il recupero di una narratività realistica e di un’epicità brechtiana, nei volumi degli anni Sessanta (La ragazza Carla, 1962; Lezione di fisica, 1964; Lezione di fisica e fecaloro, 1968) si è mostrato vicino alle prove radicali della neoavanguardia, operando sul linguaggio (ma anche sui significati) attraverso collages, combinazioni, montaggi di forme linguistiche stereotipate. In seguito è andato accentuando una ricerca sulla dimensione ritmica del testo, privilegiandone le strutture seriali e iterative (Epigrammi ferraresi, 1988; La ballata di Rudi, 1995, premio Viareggio, vasto poema di cui aveva dato un’importante anticipazione con Rosso corpo lingua oro pope-papa scienza. Doppio trittico di Nandi, apparso nel 1977). Pagliarani è anche autore di testi teatrali (Pelle d’asino, in collaborazione con A. Giuliani, 1964), di antologie (I maestri del racconto italiano, in collaborazione con W. Pedullà, 1964; Manuale di poesia sperimentale, in collaborazione con G. Guglielmi, 1966). Ha raccolto le sue cronache teatrali nel vol. Il fiato dello spettatore (1972) e la sua produzione poetica in Tutte le poesie 1946-2005 (2006).
(dall'Enciclopedia della Letteratura Garzanti)