Poeta, scrittore e drammaturgo gallese.
Nel corso di una vita straordinariamente intensa, per quanto breve, Dylan Thomas ha scritto poesie, saggi, sceneggiature, racconti (molti a sfondo autobiografico) e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte la cui versione radiofonica ha vinto il Prix Italia nel 1954.
Figlio di un professore della grammar school di Swansea, Dylan Thomas mostra sin dall'infanzia i segni di una vocazione sicura. A soli vent'anni scuote l'ambiente letterario londinese con Diciotto poesie (Eighteen poems, 1934), nel quale afferma lo stile di una poesia naturale e istintiva, per quanto pervasa da un'inquietudine oscura.
Insieme a un gruppo di giovanissimi poeti e scrittori, s'impone come alfiere di un cosiddetto "nuovo romanticismo", sorto in reazione all'intellettualismo e al classicismo di cui erano accusati Auden, e i poeti del suo gruppo.
Al 1936 risalgono le Venticinque poesie (Twenty-five poems), cui seguono Il mondo che respiro (The world I breathe, 1939), e La mappa d'amore (The map of love, 1939) che comprende liriche e prose.
Il libro che raccoglie le sue più note (e forse più belle) poesie è Morti e ingressi (Deaths and entrances, 1946).
Le varie raccolte di poesie apparse tra il 1934 e il 1952 sono state poi ripubblicate nel volume di Poesie scelte 1934-1952 (Collected poems 1934-1952, 1952).
Poco prima della morte pubblica Il medico e i diavoli (The doctor and the devils, 1953).
Ricordiamo anche la sua produzione narrativa, il cui picco è forse il notissimo: Un ritratto dell'artista da cucciolo (A portrait of the artists as a young dog, 1940) e il radiodramma Sotto il bosco di latte (Under the milk wood) pubblicato postumo nel 1954.
Dopo la sua morte è stata data alle stampe una raccolta di Lettere scelte (Selected letters, 1966), e Lettere a Vernon Watkins (Letters to Vernon Watkins, 1957).
Fra le tante pubblicazioni postume: Quite early one morning (1954), Adventures in the skin trade (1955).
L'originalità di Thomas sta nell'inconfondibile mélange di reminiscenze celtiche con stilemi che attingono a tutto quanto il Novecento ha prodotto sino a quel momento, e al recupero di tradizioni letterarie passate: i movimenti e le avanguardie, i surrealisti francesi alla visionarietà di Blake, alle metafore ardite dei metafisici del XVII secolo.