Scrittore e drammaturgo francese, Romain Rolland è stato fra i principali promotori di una visione umanitaria di pace e di fraternità.
La sua via all'umanesimo fonde diversi paradigmi culturali, attingendo senza soluzione di continuità a letterature e tradizioni diverse: da Lev Tolstoj a Gandhi; da Maksim Gorkij e la Rivoluzione russa alle filosofie orientali.
Infaticabile assertore dell'arte «per il popolo», è attivo specialmente in ambito teatrale; di una produzione drammaturgica straordinariamente fecoda possiamo ricordare almeno Théâtre de la Révolution, Les loups, Danton, Le quatorze juillet , tutti pubblicati rispettivamente nel 1908, 1900 e 1902.
Raffinato musicologo, compone alcune biografie ancora oggi di riferimento per gli appassionati: "Beethoven" (1903) e "Michelangelo" (1905).
In ambito letterario, dedica invece una biografia a Tolstoj ("La vita di Tolstoj", 1911).
"Jean-Christophe", pubblicato fra il 1903 e il 1912 sui Cahiers de la Quinzaine di Charles Peguy, è forse la sua opera più nota: romanzo in dieci volumi nel quale Rolland esce dal modulo del romanzo oggettivo (alla maniera - poniamo - di Flaubert) per descrivere il fluire di una intera esistenza.
È un romanzo-fiume, formula alla quale Rolland tornerà (incontrando minore fortuna) con "L'ame enchantée" ("L'anima incantata", 1922-1933), romanzo in sette volumi.
Allo scoppio della grande guerra, Rolland si trova in Svizzera: "Au-dessus de la mêlée" ("Al di sopra della mischia", 1915), raccolta di articoli pubblicati sul Journal de Genève (e in seguito in volume), fa scandalo per la risoluta posizione antimilitarista.
Nel 1915 viene insignito del Premio Nobel per la letteratura.
Tra le due guerre Rolland partecipa a diverse iniziative internazionali contro il fascismo e la guerra. Nel 1923 partecipa alla fondazione della rivista "Europe".
L'anno successivo inaugura una corrispondenza epistolare col Mahatma Gandhi.
Nel 1937 va spesso a Vézelay, piccolo paese in Borgogna. Nel 1940, dopo l'occupazione nazista, il trasferimento diviene definitivo: a Vézelay Rolland vivrà fino alla fine dei suoi giorni, in solitudine.
Straordinario pianista, Rolland è fra l'altro ricordato come grande interprete di Bach