(Eschwege 1931) scrittore tedesco. Con il dramma Il Vicario (Der Stellvertreter, 1963) ottenne uno dei maggiori successi teatrali del dopoguerra e fu al centro di una rovente polemica. Prendendo lo spunto da discussi avvenimenti storici, H. vi accusa Pio XII di non aver fatto quanto era in suo potere per salvare gli ebrei dallo sterminio. Anche la tragedia Soldati. Necrologio per Ginevra (Soldaten. Nekrolog auf Genf, 1967) si basa su avvenimenti storici; il problema morale sollevato è quello della liceità dei bombardamenti compiuti dagli alleati sulle città tedesche durante la seconda guerra mondiale. In Guerillas (1970, nt) esamina le contraddizioni della lotta armata contro il potere costituito. Nella produzione teatrale successiva si ricordano: Judith (1984, nt), Immacolata concezione (Unbeflechte Empfängnis, 1988, nt), Estate ’14. Danza macabra (Sommer ’14: ein Totentanz, 1989, nt), il monologo La notte di Effi (Effis Nacht, 1996, nt), il dramma Il diritto al lavoro (Das recht auf Arbeit, 2000, nt), la tragicommedia Heil Hitler (2003, nt). Tra le altre sue opere: la commedia satirica Lisistrata e la Nato (Lysistrate und die Nato, 1973, nt) e il dramma Morte di un cacciatore (Tod eines Jägers, 1976, nt), sulla figura di Hemingway; alcuni saggi (Guerra di classe, Krieg und Klassenkrieg, 1971, nt; Chi fa e chi pensa, Tater und Denker, 1987, nt; Obiezioni! Sulla storia, la politica e la letteratura, Einsprüche! Zur Geschichte, Politik und Literatur, 2001, nt) e la raccolta di versi, prose e discorsi Era qui l’Europa? (War hier Europa?, 1987, nt).