Nato a Firenze, Roberto Calasso ha vissuto a Milano ed è stato presidente e consigliere delegato della casa editrice Adelphi.
Dopo il liceo classico e la laurea in letteratura inglese prendeva parte, giovanissimo, al progetto di una nuova casa editrice con Luciano Foà e Roberto Bazlen. Nel 1962 nasceva quindi l’Adelphi nella quale Calasso operò per tutta la vita divenendone infine presidente, oltre che proprietario della quota maggioritaria. La passione per l’editoria, del resto, era di famiglia: il nonno materno Ernesto Codignola aveva fondato La Nuova Italia.
Tra le sue pubblicazioni si ricordano: La rovina di Kasch (Adelphi, 1983); Le nozze di Cadmo e Armonia (Adelphi, 1988); Ka, (Adelphi, 1996); K., (Adelphi, 2002); Il rosa Tiepolo, (Adelphi, 2006); La Folie Baudelaire, (Adelphi, 2008); L’ardore, (Adelphi 2010); Il Cacciatore Celeste, (Adelphi 2016); L’innominabile attuale, (Adelphi 2017); Il libro di tutti i libri, (Adelphi 2019); La tavoletta dei destini (Adelphi 2020); Bobi (Adelphi 2021).
Ha pubblicato inoltre L'impuro folle (1974), i saggi I quarantanove gradini (1991), La letteratura e gli dèi (2001), La follia che viene dalle Ninfe (2005) e la raccolta di risvolti Cento lettere a uno sconosciuto (2003).
Il 28 luglio 2021 la casa editrice Adelphi ha annunciato la scomparsa dell'autore malato da tempo.
Nel 2020 è uscito postumo il breve saggio Sotto gli occhi dell'agnello (Adelphi), che rappresenta l’opera forse più teologica dello scrittore. A partire dall’osservazione del Polittico di Gand, il dipinto di Jan van Eyck, e l’enigmatica figura dell’Agnello che vi campeggia al centro, Calasso riflette sul divino e sul senso ultimo dell’esistere.
«Un buon editore è quello che pubblica circa un decimo dei libri che vorrebbe e forse dovrebbe pubblicare.» - Roberto Calasso, L'impronta dell'editore
Illustrazione digitale di Cristian Bozzi, 2022