(Médéa, Algeri, 1849 - Parigi 1926) poeta e drammaturgo francese. Fece parte del gruppo dei «Vivants», che si proponeva di diffondere poesie e canti popolari e criticava le convenzioni sociali e letterarie del tempo. Divenne noto con La canzone degli straccioni (La chanson des gueux, 1876), raccolta di poesie sui vagabondi. Tra le successive raccolte ricordiamo Le carezze (Les caresses, 1877), ispirata a un erotismo provocatorio, e Le bestemmie (Les blasphèmes, 1884), attraverso cui R. conduceva una vivace polemica materialista e antireligiosa. Si dedicò quindi al romanzo con Brava gente (Braves gents, 1886) e al teatro: Nana Sahib (1883), Il filibustiere (Le flibustier, 1888), Verso la gioia (Vers la joie, 1894), Il vagabondo (Le chemineau, 1897). Accolto nel 1908 nell’Académie française, abbandonò gradualmente i toni satirici per cadere nella maniera. La sua opera ha soprattutto un valore documentario, di testimonianza del gusto e delle tensioni del suo tempo.