Scrittore olandese, autore di romanzi, poesie, saggi, opere teatrali e resoconti di viaggio, come Verso Santiago e Il Buddha dietro lo steccato (Feltrinelli), è ormai ritenuto uno dei più importanti e originali autori europei contemporanei, considerato un viandante della letteratura. Rivelatosi a ventidue anni con Philip e gli altri, ha raggiunto il successo internazionale con Rituali e Il canto dell’essere e dell’apparire. Iperborea ha pubblicato anche i romanzi: Mokusei (1994), Le montagne dei Paesi Bassi (1996), La storia seguente (2000, Premio Aristeion della Comunità Europea e Premio Grinzane Cavour 1994 ), Il giorno dei morti (2001), Perduto il paradiso (2006), Le volpi vengono di notte (2010), Avevo mille vite e ne ho preso una sola (2011), Lettere a Poseidon (2013), Saigoku. Il pellegrinaggio giapponese dei 33 templi (2022).
A Nooteboom è stato attribuito il Premio Europeo di Poesia 2004, ed è stato insignito del più alto riconoscimento olandese per la letteratura. Nel 2017 viene scelto come vincitore del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Autore Straniero. Questa la motivazione del giudice del Premio Ernesto Ferrero: «Olandese e cittadino del mondo, viaggiatore incantato che cerca l’uomo e se stesso nell’altrove, reporter che sa trovarsi sui luoghi dei grandi drammi storici, poeta capace di dar vita a ciò che non è visibile, narratore che usa l’immaginazione come strumento principe per cogliere la melodia che si nasconde nel rumore confuso della quotidianità, da decenni Cees Nooteboom incarna magistralmente le ragioni di una scrittura capace di esplorare gli incerti confini che uniscono, più che dividere, realtà e finzione. Nel solco della grande letteratura che va da Cervantes a Pessoa, da Borges a Calvino, Cees Nooteboom cerca con sognante eleganza e ironica leggerezza la saldatura tra l’essere e l’apparire, tra spazio, tempo e linguaggio, tra parola e immagine, simbolo e mito, arte e vita. Appassionato, empatico esploratore di culture, Nooteboom usa la forza rivelatrice dell’invenzione per smascherare le mistificazioni delle ideologie, dei sistemi totalitari, della virtualità dominante. Con lui la libertà della poesia diventa, ancora una volta, rivelazione dei tesori nascosti nelle fragilità dell’umano».
È definito dal New York Times "una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei". I suoi libri sono tradotti in più di trenta lingue e ha ottenuto più di una candidatura al Premio Nobel. Nel 2018 è stato insignito del Premio Internazionale Elena Violani Landi.
«Senza un’immagine appare una poesia, forma che ancora deve generarsi
dal territorio delle parole, ereditata da chi non ho mai conosciuto.» - Cees Nooteboom, Luce ovunque