(Zollikon 1934) scrittore svizzero. Nei romanzi, Nell’estate della lepre (Im Sommer des Hasen, 1965, nt), L’intruso (Fremdkörper, 1968, nt), Il motivo di Albisser (Albissers Grund, 1974, nt), e nei racconti, Storie d’amore (Liebesgeschichten, 1972), Lontani conoscenti (Entfernte Bekannte, 1976, nt), narra le vicende di uomini sopraffatti dal potere e chiusi nella rassegnazione, sottolineando spesso il motivo della responsabilità dell’intellettuale. Tra le opere più recenti, i romanzi La luce e la chiave (Das Licht und der Schlüssel, 1984, nt), Il cavaliere rosso (Der rote Ritter 1993, nt), O mia patria! (O mein Heimatland!, 1998, nt), La fortuna di Sutter (Sutters Glück, 2001, nt), Eikan, sei in ritardo (Eikan, du bist spät, 2005, nt). È anche autore dei saggi Letteratura come terapia (Literatur als Therapie, 1981, nt), Il sorriso prigioniero (Das gefangene Lächeln, 2002, nt), L’apparenza non inganna. Su Goethe (Der Schein trügt nich. Über Goethe, 2004, nt).