Sulla lunga e fruttuosa collaborazione tra Umiliani e il regista Luigi Scattini si è parlato spesso e a lungo, soprattutto in tempi recenti, grazie alle ristampe di colonne sonore come “Angeli bianchi… angeli neri”, “Questo sporco mondo meraviglioso”, e ancora “La ragazza fuoristrada”, Il corpo” e “La ragazza dalla pelle di luna” (la celebre trilogia con Zeudi Araya protagonista femminile). Celebre autore di Mondo Movie, Scattini si inventa con “Blue Nude” (1977) uno dei suoi capolavori, un film girato a New York, a metà tra la fiction (il protagonista, Rocco Spinone, è un attore italiano a luci rosse) e un’indagine sul mondo della pornografia hardcore. La pellicola, cruda e osé come prevede il copione, anticipa di un paio d’anni il più celebre “Hardcore” di Paul Schrader e, ovviamente, si affida alle sapienti mani di Piero Umiliani per quanto riguarda la colonna sonora. Il Maestro decide, per “Blue Nude”, di ritornare al vecchio amore, il jazz, e regala una quindicina di brani incisi con alcuni fra i migliori musicisti italiani dell’epoca: Cicci Santucci, Sam Genovese, Roberto Scoppa, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Bruno Tommaso, Gegè Munari, Carlo Coppotelli e Antonello Vannucchi. Inaspettatamente, la colonna sonora non viene pubblicata in contemporanea all’uscita del film e i brani finiscono per essere utilizzati l’anno successivo da Umiliani per una strana sonorizzazione stampata in 300 copie a nome Rovi e intitolata appunto “Due temi con variazioni” – i due temi sono “blue” ed “easy”, che danno il nome a tutte le composizioni. Per la soundtrack toccherà aspettare il 2014, anno della prima uscita su cd ad opera della romana Beat Records, mentre finalmente possiamo mettere le mani sul disco originale Sound Work Shop grazie a questa ristampa, destinata a chi ha amato “I soliti sospetti” e gli album jazz del musicista.
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