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Due testi al confine tra il racconto e la pièce teatrale, leggeri come un alito di vento fresco che solleva la gonna di una signorina apparentemente per bene. Ogni personaggio agisce sul filo della menzogna accettando quell’immagine di sé che qualcun altro gli mette addosso. Cinico al punto giusto.
Molto "british" , scorrevole, non ci si annoia. Quando si legge qualsiasi libro, si pensa sempre ad una trasposizione sullo schermo, ma con le due storie raccontatate non funzionerebbe . Bravissimo l'autore nel descrivere situazioni surreali e grottesche...Piacevole scoperta qs. Bennett... Sembra il migliore Tom Sharpe, per chi non lo conoscesse...
La forma mi ha incantato, il contenuto meno. Le solite piccole/grandi morbosità umane. Sicuramente posso farne a meno. Qualche bella trovata originale c'è e lo stile - quello mi piace proprio. Sicuramente leggerò altro.
Recensioni
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Due racconti lunghi dal taglio più sarcastico, rispetto ai precedenti, si aggiungono al quadro variegato dei personaggi intorno a cui Alan Bennet sperimenta le sue perversioni e il suo talento comico. In questo caso si tratta di una irreprensibile vedova che molto lentamente scopre il suo lato voyeuristico, trascinata dalle sue immaginifiche tensioni erotiche al punto di pagare coppie di giovani perché facciano l'amore davanti ai lei; e di un giovane bellissimo gay che sceglie di sposare una ragazza bruttina per mantenere le apparenze. Dunque, non è tutto come sembra, le apparenze, si sa, ingannano e celano segreti. Infatti, al nucleo centrale del racconto, si aggiungono altri colpi di scena, relazioni impensabili e colpi di teatri che non è necessario svelare. Efficace il connubio tra la scrittura e il contenuto dei racconti. Con una colloquialità molto British, Bennet è capace di entrare nelle miserie dei suoi protagonisti senza affaticare il lettore con inutili carichi lessicali. Una registro basso volutamente cercato per rendere ancora più graffiante l'ironia usata nei confronti di un certa piccola borghesia incapace di gesti coraggiosi e tutta concentrata sul proprio principio di piacere. Uomini e donne, in fondo crudeli, ma goffi anche nell'esercizio della maldicenza. Due pezzi brevi, molto teatrali come si conviene a un grande attore come Bennet, irriverenti abbastanza da trasformarsi in racconti libertini di ottima qualità.
Camilla Valletti
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