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Dovessi definire con un unico aggettivo questa raccolta di racconti di Rosella Rapa, direi: stupefacente. Ogni racconto mi ha, difatti, stupito per la capacità magica che la penna di Rosella possiede di rapire il lettore nel sogno, nel mistero e nella fantasia. Ambientazioni d'altri tempi: tra cavalieri e dame, draghi, re e castelli si aprono scenari che hanno il sapore della favola. Ma l'autrice non si limita a questo; ogni favola ha la sua metafora che intreccia saldamente la fantasia ai sensi profondi della vita, facendo nascere qualcosa di irresistibilmente affascinante. Rosella è bravissima nel lasciar scorrere fluide parole che trascinano e coinvolgono appassionatamente il lettore, tanto che alla fine del libro si ha come l'impressione di non averlo solo letto ma vissuto in prima persona, indossando i mille abiti di scena e sentendosi protagonisti di tante storie. Storie tutte diverse tra loro, ma unite da un filo sottile che sembra non interrompersi mai. Vi è l'amore, il coraggio, la forza d'animo, il sogno... In particolare, le donne sono le vere protagoniste di questi racconti; donne fiere, e forti in tutti i sensi. E in un mondo in cui la donna è spesso ancora considerata il sesso debole, questa forza sembra gridare la sua palese verità! Come si evince dal titolo - Draghi & Computer - non mancano la fantascienza, i computer e i robot. Ce n'è davvero per tutti i gusti, ma lo consiglio particolarmente a chi predilige le letture non banali e scontate; a chi ama leggere anche fra le righe, perché è proprio lì che talvolta si trovano le cose più interessanti. La freschezza di Rosella porta un soffio di leggerezza e di colore sulla tela, a volte un pochino sfilacciata, del quotidiano! Basta soltanto riuscire a chiudere gli occhi e aprire le ali...
Questa raccolta di racconti (sette, per la precisione) si traduce in ambientazioni fantasy e fantascientifiche, con storie più o meno originali, ma sempre capaci di sorprendere. La maggior parte della raccolta è formata da racconti fantasy, ossia: “il vecchio forte”, “Allegoria”, “Il Drago”, “Iride” e “il castello Maledetto”. Di matrice fantascientifica è sicuramente “il potere del linguaggio”, mentre per “Ricordi” mi riservo il diritto di considerarlo a metà strada tra i due generi. Considerando i racconti fantasy, leggendoli mi è sembrato come di leggere delle belle favole, siano esse romantiche o malinconiche, tormentate o catastrofiche. Se mi sono sembrate favole è perché il linguaggio usato sa di epoche passate, con una narrazione descrittiva quasi poetica e con dialoghi formali, che tengono conto delle onorificenze, e sono diversi a seconda del personaggio che li trasmette; un particolare di valore è appunto che ogni personaggio “parla” in modo diverso, dal nobile al rozzo, dall’impavido all’insicuro, e anche se può sembrare una caratteristica scontata, garantisco che non tutti i libri sono capaci di far distinguere un personaggio semplicemente per come si esprime. Questa caratterizzazione l’ho trovata anche nel racconto fantascientifico “il potere del linguaggio” e in “Ricordi”. Essendo più attual-fantascientifici, questi due racconti hanno invece un linguaggio più moderno e colloquiale, e al posto delle atmosfere magiche con fate, streghe, draghi, dame e cavalieri, abbiamo un’atmosfera quasi cyberpunk, dove la tecnologia avanzata e le comodità moderne fanno da padrone. Ci sono, tuttavia, delle caratteristiche comuni ai diversi racconti, in primo luogo le protagoniste, perché a parte il racconto “Il castello Maledetto” si tratta sempre di donne. Donne indipendenti, guerriere, forti... e se qualcuna non è forte fisicamente, possiede sicuramente una forza d’animo. Sono tutte donne dalla parte del giusto e sempre emarginate, amate da pochi e costrette ad affrontare da sole la dura realtà. E io amo le eroine
Ho divorato il libro e mi sorprendo perchè non leggo quasi mai racconti "diciamo"fantastici.I tuoi non si possono classificare in una categoria precisa e rigida perchè sono racconti di mistero e suspence ma permeati dell'oggi (Il vecchio forte,ricordi,il potere del linguaggio)e ogni racconto ha risvolti d'amore,di rispetto dell'altro e del diverso.Inoltre le parti descrittive dei luoghi,bellissime peraltro e dei personaggi riportano a testi classici del 600,700.Nessuna parola è in più e tutte sono ricercate con cura e stile.Io mi sono innamorata soprattutto del drago e di quelle figure di donne come Madleine così autentiche e moderne.Il vecchio forte è un gioiellino e Iride commuove:quell'immagine di donna che non si arrende e tiene prigioniero chi ama è molto eloquente e attuale.La chiusa di Allegoria,imprevedibile,è terribilmente affascinante e da adito ad un continuum.Brava brava,tutti belli e di livello.
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