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Ho fatto seriamente fatica a finirlo, ma data la lunghezza non eccessiva ho fatto uno sforzo. Non l'ho trovato per nulla interessante, un po' confusionario con elementi che sinceramente non mi spiego tuttora. Insomma, non lo consiglio.
In Dove ti ho perso si incrociano i fili invisibili che legano due persone all'apparenza incredibilmente lontane, si scontrano i destini di due personalità tanto differenti quanto, in realtà, non poi così dissimili e si incontrano vite, quelle di Anthony, Laura ed Eunice, connesse da uno dei legami più profondi esistenti: il Fato. Entrare a fare parte del mondo di Ruth Hogan sarà una delle sensazioni più dolci e appacificanti mai provate: dallo stile leggero, semplice ed ammaliante dell'autrice, fino ad arrivare alla costruzione e allo svolgimento della storia, tutto riesce a regalare al romanzo quell'atmosfera onirica e sognante che spesso solo la magia riesce a trasmettere, i personaggi stessi diventeranno piccole entità capaci di sorvolare ogni piccola emozione ed ogni singolo oggetto riuscirà a divenire narratore di se stesso e della propria vita, fatta di sogni e grande desideri. Posti al centro di tutto saranno proprio gli oggetti smarriti e ritrovati ad ergersi come veri protagonisti del romanzo, a divenire il vero fulcro di tutta la vicenda, sottolineando, con una certa urgenza e spontaneità l'importanza ed il significato che spesso solo le piccole cose sanno nascondere. A fare da sfondo, pur non essendo destinato a rimanere tale, troviamo l'Amore e con esso il dolore che la sua perdita può provocare e la gioia che il suo nascere e perdurare può regalare. Senza mai cadere nella banalità, l'autrice riesce a far rivivere con la sua penna uno dei sentimenti più forti e profondi mai conosciuti attraverso personaggi ben caratterizzati, nei loro pregi e nei loro difetti, che non potranno non diventare presto un tutt'uno con un lettore perso nelle raffinate trame del Destino. Leggermente calante nel finale, però, non riesce a soddisfare del tutto le grande aspettative che su di esso gravavano: issato saldamente in superficie, il romanzo culla con dolcezza il lettore attraverso l'impervio sentiero della vita, ma non si dimostra capace di sconvolgerne l'animo.
Recensioni
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