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Dov'è la vittoria? Il voto del 2006 raccontato dagli italiani - copertina
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Dov'è la vittoria? Il voto del 2006 raccontato dagli italiani
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Dov'è la vittoria? Il voto del 2006 raccontato dagli italiani - copertina
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Descrizione


Nelle cronache future le elezioni del 2006 saranno ricordate come quelle in cui arrivò prima l'Unione. Ma un capitolo sulle aspettative deluse non potrà mancare. Forse si dirà che erano eccessive. Difficile, però, negare che fossero fondate, visto il clima di opinione e i risultati delle elezioni tenutesi negli anni precedenti. In queste condizioni è ragionevole attendersi che il governo in carica paghi un prezzo elevato. Chiedersi dov'è la vittoria significa allora mettere a fuoco premesse, andamento ed esiti di una lunga corsa, partita benissimo per il centrosinistra e poi chiusasi sul filo di lana. Per rispondere alla domanda non c'era di meglio che interpellare gli elettori: è quanto ha fatto ITANES, intervistandone in momenti successivi, prima e dopo le elezioni, oltre 12.000, raggruppati in campioni diversi, per capire come si sono comportati anziani e giovani, donne e uomini, lavoratori privati e pubblici, dipendenti e autonomi, cattolici e laici. Alla fine i risultati "parlano chiaro": dopo una legislatura lunga quanto tormentata, solo pochissimi di coloro che avevano votato per Berlusconi cinque anni prima hanno cambiato voto, sebbene moltissimi fossero insoddisfatti. Ciò è accaduto perché durante la campagna elettorale chi ha scommesso sulla continuità - tutta italiana - delle scelte di voto, puntando sulla rimobilitazione dei propri elettori, è stato più abile di chi tranquillamente si preparava a raccogliere i frutti dello scontento.
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Dettagli

2006
9 novembre 2006
240 p., Brossura
9788815114860

Voce della critica

Il risultato delle ultime elezioni politiche è al centro di questo volume prodotto dall'Itanes, un gruppo di lavoro che ha già condotto importanti indagini. Fin dal titolo (dove è richiamato con ironia un verso dell'inno di Mameli) risulta chiaro il fine della ricerca: capire perché il successo dell'Unione sia stato di strettissima misura (0,06 per cento) e di molto inferiore alle previsioni della vigilia. Basato su interviste a un cospicuo campione di elettori, il volume si articola in quattordici contributi analitici redatti da vari studiosi. E diversi aspetti del problema sono considerati: andamento della campagna elettorale, fattori di medio e di lungo periodo capaci di influenzare le scelte elettorali, correlazione tra orientamento di voto e variabili socioculturali (professione, reddito, età ecc.). In sostanza, un instant-book scientifico in grado di dare un serio contributo alla conoscenza della realtà. Il volume, infatti, non contiene inutili giaculatorie sull'Italia spezzata in due, o predicozzi moralistici sul clima avvelenato della nostra vita politica, ma cerca di capire le ragioni delle scelte degli elettori con un paziente lavoro di ascolto. Una tesi di fondo emerge dall'analisi. Il fatto che l'operato governativo del centrodestra nella scorsa legislatura non sia stato giudicato esaltante da molti dei suoi elettori non ha fatto salire automaticamente i consensi dell'altro schieramento. E questo non solo per il permanere di una certa vischiosità elettorale; va rilevato semmai un aumento degli elettori che hanno cambiato voto (dal 5,9 all'8,7 per cento). La vittoria di misura va piuttosto riportata alla scarsa capacità espansiva del centrosinistra. Esiste una larga fascia dell'elettorato (un terzo circa del totale) lontana dalla politica, che l'Unione non riesce neanche a lambire, ma che viene raggiunta dalla propaganda del centrodestra.
  Maurizio Griffo

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