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Libro affascinante, che denota una profonda conoscenza della cultura e dello stile di vita giapponese, narrata dal punto di vista di un occidentale, senza glissare sugli aspetti più "torbidi", anzi l'autore vi si getta in profondità
Spinto dalle recensioni positive ho cominciato con entusiasmo a leggere il romanzo, ma devo confessare che mi aspettavo di più dall'ex paroliere e vocalist "Katanga" ( o come i suoi fan più affezionati lo ricordano: "Gamba di legno" ) dei mitici "Sottofasciasemplice", ridente gruppo Rock della Capitale. Non c'è dubbio che come musicista riusciva ad esprimere al meglio le sue indiscutibili doti artistiche. Rimangono memorabili le sue performance su alcuni prestigiosi palchi d'Italia. Attendiamo con ansia, fiduciosi, un suo prossimo ritorno alla musica.
Doromizu. Acqua torbida è il primo romanzo di Mario Vattani, esperto conoscitore del Giappone, così a fondo tale da venire nominato console italiano ad Osaka; la sua passione per la cultura e le tradizioni nipponiche lo hanno portato ad essere un’autorità nel terra del Sol Levante, del quale conosce e parla perfettamente la lingua. Il libro può essere interpretato come una sorta di autobiografia dell’alter ego di Vattani stesso e narra della vita di Alex, un giovane venticinquenne squattrinato, che si trova a Tokyo con un visto di studio, per inseguire la sua passione: fare del cinema. Entra in contatto però con ambienti equivoci della capitale, che gli permetteranno di mettere le mani su una ingente somma di denaro e di poter intraprendere il suo sogno di fare il cameraman, ma partendo dal livello più basso e squallido delle produzioni pornografiche. Conoscerà così vari personaggi che avranno su di lui un diverso impatto: casalinghe annoiate, studentesse in cerca di trasgressione e produttori senza scrupoli, ma anche alcuni famigerati membri della yakuza, la mafia giapponese. Il romanzo è per questo chiamato «acqua torbida», perché è un viaggio in una Tokyo viscerale, sudicia e melmosa – oltre che quella caotica, pulsante, fatta di grattacieli illuminati ed autostrade affollate - che Alex si troverà ad affrontare e con un atto di coraggio riuscirà a «purificare» anche se dovrà pagarne di persona le conseguenze. La prosa di Vattani è scarna, asciutta e si basa per lo più sui dialoghi che le descrizioni, anche se queste non mancano, e talvolta sono incisive e taglienti. Le scene porno non sono mai descritte in modo esplicito e volgare e questo è un punto di merito per l’Autore nella trattazione di un argomento così scabroso. Nel complesso è un buon romanzo d’esordio del console, che ci fa avvicinare ad un Giappone postmoderno ed ipertecnologico, abbastanza lontano a chi si è formato sulle opere di Mishima in cui modernità e tradizione erano in costante conflitto.
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