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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2010
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Un corpo campagnolo e cavaliere che diventa corpo minatore e cavallante. Bel realismo storico-politico avvolto nell'irrealismo del lavorare sottoterra. Una scrittura classica per un argomento classico, con risultati inaspettati. Un giovane uomo che finisce per caso a Carbonia in una miniera di carbone, un luogo dove mai nessuno è finito per caso. E lì impara a vivere, fino in fondo, come si può e si deve vivere in un mondo così. Un racconto esemplare, che tra l'altro prende di contropiede i romanzi di formazione. E ci sono una ragazza e un cavallo straordinari, a parte Luisu il protagonista. Nessuno dei tre si dimentica. E nemmeno qualche altro dei personaggi insoliti di questa storia dove si tocca il cielo con un dito.
Letto ieri in una serata di magica solitudine,letto tutto d'un fiato, come si leggeva a 15 anni. E' un libro significativo, non solo per me che fino a 12 anni di età ho vissuto in quel mondo, anche quando non si tratti di un buon lettore. Di grande maestria è la costruzione del racconto e la dimensione dotta del narratore, che trama la narrazione di un altissimo intertesto letterario, dalla rivisitazione del mito di Prometeo alla struttura profonda di tragedia - proprio alla maniera greca - che assume la vicenda di Luisu, che non può sottrarsi al destino di morte, anzi va incontro a questo destino come un eroe tragico. Grande si rivela questo scrittore nella dimensione simpatetica con i suoi personaggi e ancor nella straordinaria capacità di scandagliarne gli animi. Molto bello anche l'uso della lingua che va di pari passo alla maturazione della coscienza del protagonista e che passa dal irismo della prima parte - quando il narratore si fonde col suo personaggio e il suo monologo interiore - alla prosa referenziale della parte finale. E quella delicata dimensione di pudore con cui è avvolta la gioia del dono di sé, espressa solo con le parole: "Poi, nell'erba alta degli incolti de Is Loccis, quel pomeriggio Luisu ha capito molto meglio che cosa vuol dire avere un corpo nuovo". Particolarmente mi ha toccato il rapporto d'amore con un animale ...Baieddu che ti sveglia all'alba con i suoi labbroni sul viso e sulla testa, ... finché si è fatto mandare in superficie a preparare e accompagnare Baieddu nello sprofondare, per tenerlo buono, consolarlo, che non gli muoia di crepacuore ...e se l'è tenuto abbracciato, così, sacchetta al collo e panno sugli occhi, finché ha cominciato a prendere e tenere una carruba con le labbra, soffiando a lungo quei suoi grandi soffi di paura, come singhiozzi di un bambino che ha già pianto troppo. Sensibilità e modo di esprimerla da grande scrittore.
Lavorare in miniera, e militarizzata, durante la seconda guerra mondiale: sotto due cieli, uno più pericoloso dell'altro. Doppio cielo è un racconto di una forza classica, potente, ma anche commovente. Almeno quattro personaggi indimenticabili: Luisu, Ferriero, Marialuisa, Baieddu. Da leggere.
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