Dopo ogni abbandono
di Brunella Schisa
Una piovosa sera di novembre, un colpo di pistola. Una donna, ancora bella, ferita dal suo giovane amante. È Evelina Cattermole, una delle personalità più affascinanti e discusse dell'Italia unita di fine Ottocento. "Un'anima furiosa sotto le spoglie di una seducente signora bionda", dicevano di lei. Circondata da un alone di scandalo, dal giorno in cui suo marito uccise un uomo in duello per difendere il suo onore. Odiata o ammirata perché, giornalista e scrittrice in una società dominata dai maschi, era riuscita ad affermarsi con lo pseudonimo di Contessa Lara. Quel colpo di pistola scatenò la curiosità di un intero paese. Secondo alcuni la Contessa Lara era una donna libera e indipendente, nel lavoro come nell'amore, una paladina dell'emancipazione e della libertà femminile. Per altri era solo una donnaccia, poco più d'una prostituta, che metteva in pericolo i buoni costumi della società. L'Italia si divise: la Contessa Lara, vittima o colpevole?)
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