L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il debut album più intrigante, innovativo e fascinoso della storia del rock (ma anche il coevo esordio dei Velvet Underground e quello dei Black Sabbath [1970] non sono da sottovalutare) fu dato alle stampe nella prima settimana del 1967 e, raggiunto in settembre il n.2 nella classifica Billboard, preceduto dal solo «Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band» beatlesiano, si affermò come il fenomeno musicale dell’anno, imprimendo alla band di Morrison & Co. quell’abbrivo destinato ad innescare una delle parabole artistiche più sfolgoranti ed effimere di sempre. Definire le ragioni per cui un LP si staglia in maniera tanto netta sopra la media, assurgendo al rango di capolavoro, risulta come sempre impossibile e velleitario, ma alcune caratteristiche peculiari di «The Doors» valgono certamente ad iscriverlo nel ristretto novero di questa ambìta categoria, se non altro per la straordinaria carica di innovazione che lo caratterizza. Innovazione imputabile essenzialmente a tre fattori: un sound che è la risultante della contaminazione di molteplici generi; liriche dalla veemente ed inedita carica poetica; il carisma, sinistro e seducente al tempo stesso, che definisce la personalità del frontman e, trasducendo dalla figura di quest’ultimo, permea la produzione, l’immagine e l’intera compagine del gruppo, elevandole allo status di mito. Su un impianto blues-rock vengono così innestate coloriture di varia matrice che corrispondono alle diverse sensibilità dei membri del combo californiano: la psichedelia barocca e lisergica dell’organo di Manzarek, i timbri latini, hawaiiani e free jazz dei riffs di Krieger, il groove esotico della batteria di Densmore, la voce sensuale, cupa e cavernosa del Lizard King, in grado di alternare con pari disinvoltura canto baritonale, urlo sconnesso e monologo recitato. Il boogie-rock con ritmica bossa nova di «Break on Through», la rock ballad «Light My Fire» e l’incubo dark rock di «The End» costituiscono i momenti topici di un disco perfetto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore