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Sullo sfondo di una Vercelli ammantata di mistero, un'indagine serrata e ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio tra le pieghe più nascoste dell'animo umano.
«E chi è la donna di fiori?» Non mi avevi risposto. «E quella di quadri?» Niente di niente. «Tutte donne di cuori. La donna di picche è quella che non arriverà mai.»
Il commissario Pietro Dallavita è alle prese con una nuova indagine nella provincia piemontese: una famiglia potente, che nasconde inquietanti segreti; un omicidio insoluto, senza un movente e senza un sospettato; una città, Vercelli, perennemente avvolta da una fitta nebbia che rende i rapporti tra le persone ambigui e sfuggenti. E, intorno, luoghi misteriosi sui quali si tramandano leggende nere... È un'inchiesta delicata e dolorosa quella che è chiamato a svolgere il commissario Dallavita, inviato, dalla Omicidi di Torino, in missione speciale a Vercelli. Alle spalle ha una scia di successi professionali ma anche fallimenti personali e sentimentali che lo hanno trascinato in un vortice di depressione dal quale non riesce a risollevarsi. Insieme a lui, a far luce sull'efferato assassinio di un brillante avvocato, il fedele ispettore Domenico Tavoletti e due donne, una di cuori e una di picche. Saranno le voci di quest'ultime a raccontare l'inchiesta. Perché la sua, di voce, Dallavita ormai l'ha persa...
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La storia non è male, ben ambientata nella torbida e affascinante provincia piemontese. Forse i personaggi sono un po’ troppo “carichi” e alcuni passaggi poco verosimili o scontati (la colonna sonora, ad esempio, affidata a musicalità struggenti degli anni ’60). Comunque, nel complesso, una lettura piacevole.
Remo Bassini ha pubblicato Dicono di Clelia, Lo scommettitore, La donna che parlava coi morti, e La notte del Santo; ora torna con La donna di picche, in cui protagonista assoluto è il commissario Pietro Dallavita, un uomo ombroso, oscuro, difficile, con un passato, soprattutto amoroso, alquanto discutibile; ma un eccellente e perspicace investigatore. Il suo cuore, infatti, è distrutto ed invaso da tre donne di cuori: “Nella mia vita ho avuto solo tre donne, ma è come se ne avessi avute mille; tre donne di cuori, le ho strapazzate, allontanate da me.” Tre donne che gli hanno sconvolto la vita, e che, ora che non è più giovane, lo tormentano con sensi di colpa mai messi a tacere. Infatti: “La notte quando mi addormento vedo tre carte, tre donne di cuori che volano lentamente sopra la mia testa. Sono la mia maledizione.” Ora si affaccia prepotente sullo scenario della vita tormentata del commissario una donna diversa, la “donna di picche”. Lui è alle prese con un omicidio eccellente quanto insoluto, quello della avvocatessa Eleonora Pagonica, orribilmente uccisa nella chiesa dove si recava tutte le mattine. Lei è la mamma di Lucilla, un’altra donna tormentata anche essa, conosciuta anni prima da Pietro perché lavorava allo spaccio della Questura torinese. Ora fa la maestra, ed è fortemente attratta da lui. A contrastare l’amore tra i due appare sulla scena Micaela, ispettrice della Questura. Lui è attratto da entrambe, ma al contempo le respinge entrambe. Quale sarà la donna di cuori? E quale quella di picche? Lui che ama andare in giro di notte a riflettere, ascoltando canzoni di un tempo passato, di Luigi Tenco, di Conte e di Susanna Parigi, riuscirà a scegliere e a risolvere l’omicidio? Un giallo che avvolge nelle spire del sentimento e delle emozioni, sullo sfondo alternato tra Torino e Vercelli, “Una città che profuma di storia ed arte, il cui punto forte è la sua posizione geografica". Un giallo che affascina ed intriga.
Questo romanzo è il mix perfetto tra una storia interessante e tutto ciò che un libro del genere dovrebbe avere. Lo stile dell’autore è capace di accompagnare lungo tutta la lettura, nascondendo completamente il finale del romanzo e lasciando al lettore solo l’aspetto piacevole del lasciarsi stupire. La caratterizzazione dei personaggi è ben studiata, come lo è la presenza di più voci capaci di dare la possibilità di vedere la storia da più angolazioni. La storia raccontata è interessante nonostante il suo non essere una storia “straordinaria”; questo aspetto è quello che mi ha stupita di più, in quanto nel romanzo, l’insieme di scene e personaggi che lo compongono, all’apparenza ordinari e semplici, vengono resi intriganti e avvincenti.
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