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Anno edizione: 2005
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"... Aspetta qualche giorno…qualche ora…Forse già stasera, quando vedrai quella figura alta e muscolosa comparire in abito di fustagno nel vano della porta, proverai di nuovo quell’emozione immensa che ti paralizzava...E chissà, forse Gilles, raggiante di un amore ritrovato, ti verrà vicino e ti bacerà teneramente in fronte, come il primo giorno...E quand’anche per te, qui, ci fossero soltanto cose morte, puoi sempre sperare di realizzare altrove il tuo bisogno di amore e di vita…Coraggio, Elisa! La vita è dovunque…Aspetta…non lasciarti andare…Aspetta! La vita sta per rinascere… ” Così scrive Madeleine Bourdouxhe nelle ultime pagine del suo struggente romanzo, ancora poco noto, nel quale viene narrata una appassionante vicenda amorosa. Elisa ama Gilles. Vive per lui. La sua bellezza, la sua pelle, i suoi occhi, le sue mani, tutto la annienta, tutto le toglie volontà, solo in lui e per lui Elisa vive. E solo per Elisa vive Gilles fino a una mattina qualsiasi, una mattina come tante, quando nella loro cucina è seduta la sorella minore di Elisa, Victorine, conturbante e capricciosa ragazza, che con un bacio lo ammalierà. Da questo momento in poi nulla sarà più come prima! Elisa scopre il tradimento e decide di far finta di nulla. Mette in atto una strategia: parla con Gilles, lo consola, gli dice che può accadere, lo consiglia, gli asciuga le lacrime quando lui piange per il comportamento della giovane amante. Se lo appoggio, pensa Elisa, vincerò. Lui tornerà da me, devo solo avere pazienza. E lui torna. Torna perché Victorine vuole sposare un altro. Torna perché Victorine gli ha spezzato il cuore e dentro non c’è più nulla: tanto vale stare con te e i bambini, dice Gilles ad Elisa, anche se non ti amo, anche se non amerò mai più…<< La donna di Gilles è un romanzo di silenzi, di pochissime parole semplici, di sensazioni e sentimenti ammutoliti dalla reticenza, dal pudore o dal dolore. >>( Giuseppe Merlino ) Consigliatissimo!
Madeleine Bourdouxhe descrive due amori travolgenti in maniera esemplare, un amore a senso unico, finto e che non c’è più, un altro passionale, geloso, violento a tratti. Protagonisti di questi amori sono Elisa , Gilles e Victorine, per Gilles l’amore è passione, per Victorine è un gioco e per Elisa è Gilles.. Con le sue grandi doti di scrittrice , la Bourdouxhe ci fa entrare nella mente e nei cuori di questi personaggi controversi, ognuno dei quali vive la propria vita in maniera completamente diversa. Dalla prima all’ultima pagina , ci si immedesima , si giudica, si riflette e si piange insieme ai protagonisti di questa semplice ma potente storia. Ottimo esempio di scrittura emozionante, stra consigliato.
Straordinario romanzo che dimostra come la vita senza amore non ha scopo e non merita di essere vissuta.L'autrice descrive in modo mirabile la sofferenza di una donna tradita.
Recensioni
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La donna di Gilles è il primo dei due soli romanzi scritti dalla belga Madeleine Bourdouxhe (1906-96) e risale agli anni trenta (il secondo, Sous le pont Mirabeau , del 1944, è il diario dell'evacuazione verso la Francia di una giovane donna con la figlia neonata, incalzate dall'invasione tedesca del Belgio). Fu letto e raccomandato all'editore Gallimard da Jean Paulhan, personaggio eminente delle lettere francesi, e grande direttore della "Nouvelle Revue Française". Piacque anche a Simone de Beauvoir, anche se non accadde l'inverso con i romanzi "esistenzialisti" di quest'ultima, pur essendo diventate, le due donne, amiche.
Oltre che titolo, "la donna di Gilles" è il tema unico e lancinante del libro; ne è la formula e la matrice. Il genitivo "di Gilles" è carico di un possesso fortissimo; la vita della protagonista, Elisa, sta tutta nell'appartenere al marito; e Gilles, con la sua bionda e muscolosa bellezza di operaio del nord, si lascia adorare e possedere, e risponde all'amore con una quieta carnalità. Ma il desiderio per una piccola bocca rossa socchiusa e per un corpo sottile e impudente - quello di Victorine, la sorella minore di Elisa - lo assale e lo travolge. "Sono fottuto", penserà. Il desiderio nasce così, da un niente. Da segnali minimi d'indifferenza e di turbamento, Elisa riceve la rivelazione di questo avvenimento, tanto ovvio quanto tragico, che le porterà via la vita. Un piccolo, feroce insieme di parole, formulate suo malgrado, le cambierà la vita: "Da alcune settimane c'è qualcosa tra Gilles e Victorine". Una seconda frase, generata dalla prima, ma più essenziale, le aprirà le porte di un deserto di solitudine e silenzio: "Gilles non mi ama più". Non la gelosia, ma la perdita dell'amore dell'altro è la mutilazione feroce cui è sottoposta Elisa.
Il disamore, il rifiuto d'amore, il dileguarsi dell'amore sono all'origine di alcuni capolavori come le Lettres di Julie de Lespinasse, Adolphe di Benjamin Constant, o Corinne di Germaine de Staël. Ma questi sono libri eloquenti e lirici, ardenti e teatrali. La donna di Gilles è un romanzo di silenzi, di pochissime parole semplici, di sensazioni e sentimenti ammutoliti dalla reticenza, dal pudore o dal dolore. Elisa è intimidita dal suo stesso affanno, e un effetto di sordina si propaga per tutto il libro.
Le abitudini, le routine e i rituali domestici corrosi dall'"assenza" di Gilles, e attraversati dalle visioni del corpo di Victorine - una sessualità senza cuore e senza riguardi - sono la trama della vita di Elisa, ormai. Questa esistenza laconica, disperata, resistente e innamorata è sotto il segno tragico dell'eroismo; quell'eroismo moderno i cui eroi sono le vittime invisibili, secondo un'idea - insuperata - di Baudelaire. Solo volgarmente la si potrebbe confondere con il masochismo, o ridurre alla bella formula flaubertiana della "passività appassionata".
L'eroismo sta nella consapevolezza dell'evento. Quando Gilles - disperato per la volubilità di Victorine - è spinto a raccontarlo, lui, a un'Elisa che sa già tutto, il racconto arriva debole, e quasi disinnescato, al lettore che l'aveva seguito nell'anima di Elisa. È come ascoltare una cronaca dopo aver visto le sequenze di un'apocalisse. Ma l'eroismo sta anche nella fermezza e nella tenacia con cui Elisa mantiene i ritmi della vita familiare, i gesti affettuosi, le parole pacate, sperando che il contatto resti, nell'attesa che ritorni il tempo per l'amore. Elisa non trattiene Gilles, ma lo accompagna, e lo allevia aiutandolo in una sessualità solitaria. E c'è eroismo anche nell'evitare i terreni della competizione sessuale, della gelosia rancorosa, dello sfregio all'amato, o del disprezzo per una ragazzina senz'anima. L'amore taciuto divampa in Elisa, la colma e ne illumina l'intelligenza e i sentimenti. Amore e dolore sono una rima scadente, ma qui diventano un'endiadi eroica con cui Elisa costruisce la sua attesa, le sue (timide) astuzie e l'irragionevole speranza.
Quando Victorine scomparirà in un mondo di uomini benestanti e attraenti, Gilles ritornerà da Elisa, ma svuotato e indifferente come un reduce. Elisa può riaverlo, ma non prova più quello stordimento che ogni sera la coglieva al rientro di lui. Quel corpo maschile, forte e odoroso, è stato bucato in qualche parte e l'anima amorosa è scivolata via. La vita di Elisa si fa insopportabile. Irrimediabile naufragio.
Giuseppe Merlino
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