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Cos'è l'abisso? È il fondo umido e nauseante di un pozzo sigillato dal tempo. La voragine senza fondo delle emozioni umane, della follia o della crudezza di un mondo che si mostra in tutto il suo terrificante essere. Se guardi dentro l'Abisso l'Abisso guarderà dentro di te. Matia è un ragazzo disabile che finisce tra le grinfie di una creatura antica, ma quest'ultima decide di metterlo alla prova per vedere se sia degno di essere salvato. Ogni racconto ci trasporta in una Sicilia magica, dove le emozioni la fanno da padrone: sono proprio esse a generare mostri e posso dire che quelli inforna umana fanno altrettanto paura tanto quanto quelli con zanne e artigli. Il sugghiu, Cariddi, La Dragunara e molti altri sono esseri magici che catalizzato il genere umano. Alcuni racconti sono ambientati ai giorni nostri, altri in secoli lontani, ma la natura umana rimane la stessa. C'è però una possibilità di risalire dall'Abisso: forse provando compassione per un fantasma, l'amore di un padre verso la figlia o il desiderio di giustizia della dragunara. Giuseppe ha creato un'antologia accattivante e riflessiva, adatta agli amanti del folklore e ai profani.
“I doni dell’abisso” prende avvio dalla caduta di un ragazzino – affetto da mutismo – in un pozzo, tra i campi e i valloni a ridosso del Monte Alveria su cui sorgono i resti del borgo abbandonato di Noto Antica. Ciò che lui non sa è che qualcosa si nasconde nelle profondità, una creatura millenaria che brama la sua carne e il suo sangue. Ma nei recessi della terra, in quella prigione di pietra, quello stesso mostro vuole concedergli una possibilità. La salvezza in cambio di una promessa. Abbandonarsi ai suoi doni per redimere la sua anima, per liberarsi dal male e sottrarsi al grande abisso. L'opera è un oscuro scrigno contenente storie di creature leggendarie, di donne e di uomini, di sopraffazione, follia, vendetta e rivalsa. Ogni dono è una storia che merita di essere raccontata, soprattutto per ciò che può insegnarci, però “L’incubo di Cariddi” e “L’anatema della Dragunara” meritano una menzione speciale, in quanto sono state le due storie che mi hanno trasmesso di più. Come una spirale discendente, andando avanti nella lettura ci rendiamo conto che non c’è scampo, forse è vero che l’essere umano sia il proprio peggior nemico. O magari una via di fuga potrebbe esistere… prestare attenzione ai doni che la misteriosa creatura ci vuole concedere, il suo modo simbolico di offrirci la mano per tirarci fuori da quella prigione di pietra. Consigliatissimo, soprattutto se: siete amanti di leggende e storie del folclore italiano, o se amate il genere fantasy con contaminazioni dark, perché questo libro è il connubio perfetto tra folclore e fantasy!
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