La Bohuslän Big Band è nata negli anni Cinquanta da una banda militare la cui tradizione risale agli inizi del Novecento. La regione del Bohuslän e la città di Vara sostengono l'orchestra, permettendo al gruppo di sviluppare le sue diverse attività, che vanno dagli spettacoli nelle scuole svedesi a regolari apparizioni nei grandi festival internazionali, con circa 100 concerti all’anno in tutto il mondo. La Bohuslän Big Band ha sempre puntato a preservare la tradizione delle big bands e a garantire un suo ulteriore sviluppo contemporaneo. Nel corso degli anni l’orchestra ha collaborato con compositori e arrangiatori ben noti: Maria Schneider, Bob Mintzer, Kenny Wheeler, Avishai Cohen e Bengt-Arne Wallin per citarne alcuni. Dal 2007 Nils Landgren è stato nominato direttore artistico della Bohuslän Big Band, un ruolo che gli si addice perfettamente essendo "Mr. Red Horn" uno dei migliori trombonisti al mondo e una delle figure più conosciute del jazz scandinavo. È stato Landgren ad avere l’idea di registrare alcune pagine del repertorio di Cole Porter con la Bohuslän Big Band. L'impresa non era certo esente da rischi poiché quasi tutte le grande orchestre jazz hanno già presentato le proprie interpretazioni dei brani di Cole Porter, era quindi necessario trovare un arrangiatore che, miscelando conoscenza della tradizione e spirito innovativo, potesse dare a queste composizioni una nuova veste che si adattasse alla Bohuslän Big Band. Landgren si ricordò allora della sua collaborazione con l'inglese Colin Towns per la NDR Big Band, così come per un progetto su Frank Zappa, e decise di coinvolgerlo in questa nuova avventura musicale. E così è nato questo album “Don’t Fence Me In” in cui la Bohuslän Big Band reinterpreta i brani di Cole Porter diretta da Colin Towns (anche curatore degli arrangiamenti), con la partecipazione di Nils Landgren nelle vesti di trombonista e cantante. Fin dal primo brano (“From This Moment On”) diventa chiaro perché Landgren ha voluto Colin Towns per questo progetto. Con al sua direzione e i suoi arrangiamenti, Towns ha portato la band a proporre un’interpretazione inedita, divertente, quasi burlesca, di dodici successi di Cole Porter. Tutte le canzoni acquisiscono una sonorità moderna e anche ballate come "Begin the Beguine" sviluppano un’incredibile energia. Con finezza e grande sapienza tecnica Towns porta la Bohuslän Big Band a vincere l’ardua sfida di confrontarsi con il songbook di Porter, regalandoci un album inaspettato e appassionante.
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