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McLiam non pubblica più dal 1996 e stava sparendo; fortunatamente ho visto Eureka Street in riedizione il 19 marzo, ed è quello, che due anni fa, mi ha presa all'amo. McLiam sa trasmettere le emozioni; la storia di Manfred e dell'incredibilmente immobile e imperturbabile Emma, si legge con tristezza e sconcerto crescente, oscillando fra il sentirtisi troppo dentro e il tentativo di ripristinare una distanza per difendersi dalla sua estrema violenza. La scrittura intensa di un "amore" intenso, unico ed esclusivo, ma perverso, assurdo, folle, morboso, maniacale e malato, è quello che indiscutibilmente, pur non essendo molto sensibile al tema, in questo libro mi ha toccato e angosciato. "Manfred aveva picchiato Emma per aver vissuto prima di conoscerlo e senza di lui. L'aveva picchiata per la violenza subita non per sua mano. L'aveva picchiata per la guerra. L'aveva picchiata per la sua bellezza, per suo figlio, per il suo silenzio e per la sua sofferenza. L'aveva picchiata perché l'amava. Aveva cercato di schiacciare qualcosa dentro di lei. Aveva cercato di darle una forma che gli sarebbe stato più facile amare." Mi piace McLiam, ma c'è dolore dappertutto in questo libro: troppo.
Ci sono descrizioni che rimangono impresse, quella della madre che si lava dentro la tinozza per esempio. E c'è un umorismo nero che attraversa tutto il romanzo: "Webb stava guardando le foto sulla credenza: «Chi è questa ragazzina?». «È mia moglie, quand'era bambina». «Chi è il vecchio con lei?». «Suo padre». «Sembra un gambero. Ci andavi d'accordo?». «Non l'ho conosciuto. È morto durante la guerra. Era un medico famoso a Praga. Ha scoperto la cura per diverse malattie. È stato fucilato dai tedeschi». «Peccato che non avesse trovato una cura per le pallottole»". E c'è una storia d'amore che si sviluppa piano, a pezzi, per finire poi letteralmente a pezzi lasciando due vecchi a incontrarsi una volta al mese, su una panchina del parco, per stare vicini senza parlarsi né guardarsi, eppure comunicando come forse mai prima.
Un libro molto duro che lascia interdetti, una forte introspezione su come può essere vissuta la vecchiaia. Scritto molto bene ma la trama per certi aspetti lascia un pò a desiderare.
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