Era il 1995 quando Annie Proulx, reduce dal grandissimo successo di «Avviso ai naviganti» culminato con il Premio Pulitzer, si stabiliva nel Wyoming, attratta dalla maestosa ferocia dei paesaggi, tra praterie deserte e picchi scoscesi, tempeste di neve e una fauna selvaggia. Da allora, le Badlands celebrate in tante canzoni di Bruce Springsteen, le loro leggende e i loro personaggi – uomini e donne forgiati alla durezza della vita, pronti al compromesso e alla fatica ma anche a lasciarsi travolgere dalle ventate imprevedibili della passione – sono divenuti la materia prima della sua scrittura, e il racconto la forma perfetta per narrarne le storie. Con «A distanza ravvicinata», minimum fax dà il via alla pubblicazione integrale delle «Storie del Wyoming», affidandone la traduzione alla penna raffinata e partecipe di Alessandra Sarchi. E in questa prima raccolta, salutata dalla critica come una delle vette della narrativa contemporanea, risalta già il delicato alternarsi di realismo e incanto, quieta disperazione e deflagrante poesia, del quale Annie Proulx ha saputo fare la propria cifra, e che ha nel magnifico «Brokeback Mountain», trasposto per il cinema da Ang Lee, un esempio insuperato.)
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