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Anno edizione: 1999
Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un bel libro, è stata una piacevole lettura
Recensioni
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"Nonluoghi" è stata alla metà degli anni novanta una "parola-insegna", maneggiata troppe volte con la pretesa di alludere sbrigativamente a una realtà urbana in trasformazione. Quest’uso ridondante ha probabilmente nociuto, oltre che al dibattito sulla città contemporanea, al suo stesso autore, Marc Augé, antropologo francese impegnato sui temi della quotidianità, noto in Italia per i due saggi pubblicati da Elèuthera nel 1992 e nel 1993, Un etnologo in metrò e Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità. Ora Augé torna sull’argomento raccogliendo nove brevi scritti in un piccolo volume che si configura come un buon prodotto professionale, attento al mercato anche negli aspetti linguistici, nei riferimenti letterari e in molti dei temi sollevati ( tra gli altri, la città come finzione, e l’ossessione del viaggio). In questi resoconti di sopralluoghi Augé usa i suoi strumenti con maggior finezza di quanto non facciano i suoi tanti epigoni, consapevole che i suoi sono "esempi limite" utili a guardare oltre il consueto, memore degli "alberi maestri" che Baudelaire osservava dalla finestra nei Tableaux parisiens: campanili e ciminiere di fabbrica mescolati a formare un unico, nuovo paesaggio urbano, una coesistenza di dimensioni con ciascuna delle quali, separatamente, la coscienza individuale non può completamente identificarsi. Il nostro mondo è, in questo, simile a quello, e non è un caso che Augé non separi mai la città moderna – consolidata, definita nella sua forma come nel suo apparato simbolico – e la città contemporanea – dispersa, pulviscolare, dei parchi a tema o degli shopping mall. Cristina Bianchetti
scheda di Bianchetti, C. L'Indice del 1999, n. 10
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