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Anno edizione: 2008
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Ultimo dei suoi quattro album pubblicati nel prolifico primo decennio del XXI secolo, “Discipline” vede Janet Jackson affidarsi ad una nuova etichetta e ad un variegato team di produttori per risalire la china dopo tre progetti piuttosto deludenti dal punto di vista del riscontro commerciale, a seguito dello scandalo del Super Bowl del 2004. La sequenza iniziale del disco lascia ben sperare, grazie al contributo di Rodney ‘Darkchild’ Jerkins, che inanella un trittico da incorniciare (il primo singolo “Feedback”, “LUV” e “Rollercoaster”) fondendo l’elettro-pop con le sonorità R&B e proiettando Janet lontano dai lidi forzatamente ‘urban’ del precedente “20 Y.O.”. L’ipnotico secondo singolo “Rock With U”, scritto e prodotto da Ne-Yo in collaborazione con Jermaine Dupri, non è meno convincente con il suo tocco ‘euro disco’ ed ‘house’, mentre “2nite”, opera degli scandinavi Stargate, non sfigura come torrido ‘party anthem’. L’album poi decelera, lasciando spazio a tracce ‘midtempo’ dagli esiti alterni, tra le quali forse soltanto la vellutata “Can’t B Good”, nuovamente firmata da Ne-Yo, può essere promossa a pieni voti. Segue un’inaspettata accelerazione con la robotica e futuristica “So Much Betta”, che sorprendentemente campiona i Daft Punk, e “The 1”, che flirta con le sonorità ‘go-go’ e vede la partecipazione di Missy Elliott. Il disco si avvia poi alla conclusione con le atmosfere sexy della ‘title track’, in cui Janet torna a vestire i panni di ‘naughty girl’ per intonare un’altra delle sue ormai proverbiali ‘baby-making songs’, e di “Curtains”. Pur essendo stato costruito a tavolino, “Discipline” non è privo di una certa coesione e di episodi degni di essere ricordati. Tuttavia, resta pur sempre un album minore nella discografia della Jackson, per la prima volta, dalla metà degli anni Ottanta, non coinvolta in alcun modo nel processo di ‘songwriting’ e non affiancata dai suoi storici collaboratori Jimmy Jam e Terry Lewis.
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