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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2017
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Tre sono le grandi Rivoluzioni di epoca moderna che hanno cambiato inesorabilmente e definitivamente la Storia e sono la Rivoluzione Francese 1789, la Rivoluzione Industriale Londra 1815 e la Rivoluzione d’Ottobre Pietrogrado 7 novembre 1917, che nel bene e nel male ha cambiato per sempre gli scenari politici d’Europa. Lo scorso 7 novembre quindi si sarebbero dovuti festeggiare i cento anni, uso il condizionale perché è stato praticato un gioco politico atto a cercare di far passare in sordina la ricorrenza, e in parte il gioco è riuscito. Veniamo al libro: John Reed è un giornalista americano che si trova a Pietrogrado per documentare il clima politico russo e quindi inconsapevolmente si trova a raccontare in maniera dettagliata e quasi maniacale, una sorta di diario per istanti, le giornate in cui i bolscevichi, alla guida di operai e soldati, prendono in mano il potere politico e lo consegnano ai Soviet. Il libro non è bellissimo anche se è veramente molto interessante, ovviamente la scrittura giornalistica non sempre riesce ad essere anche coinvolgente. Il libro non trova una pubblicazione immediata anzi verrà pubblicato più di vent’anni dopo gli accadimenti di quell’autunno e contiene una nota di Nikolaj Lenin.
Bel libro, che restituisce l'aria di confusione e anarchia che regnava nella Russia del 17. Non è però dalle impressioni di un cronista, per di più entusiasta della rivoluzione, che si possono capire le dinamiche che hanno mosso gli eventi di quei mesi. Intanto l'angolo di visuale è limitato e poi, appunto, il punto di vista è assai partigiano e traspare con particolare evidenza nell'ammirazione dell'autore per i bolscevichi e i loro capi, Lenin e Trotski su tutti. Nonostante ciò Reed non riesce a nascondere, qua e là, la volontà di prevaricazione dei bolscevichi (forza politica minoritaria) sugli altri partiti in campo; forse è questo l'aspetto di maggior interesse. Consigliato a chi sa già qualcosa della sedicente rivoluzione d'ottobre.
Ho letto con enorme interesse e con costante attenzione il libro di John Reed, I dieci giorni che sconvolsero il mondo. Lo raccomando vivamente ai lavoratori di tutti i paesi. Vorrei che quest'opera fosse diffusa in milioni di esemplari e tradotta in tutte le lingue, perché in essa vi sono esposti in forma vivida e precisa avvenimenti estremamente significativi per comprendere che cosa sono in realtà la rivoluzione proletaria e la dittatura del proletariato. Tali questioni sono oggi assai discusse, ma, prima di accettare o di respingere le idee che esse rappresentano, è indispensabile comprendere tutto il valore della decisione che si prenderà. Senza alcun dubbio il libro di John Reed aiuterà a chiarire questo problema, nodo fondamentale per il movimento operaio mondiale.
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