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Immaginate di aver bisogno di una valvola di sfogo x la marea di rabbia che vi sta montando dentro. Immaginate di cercare tra volti sconosciuti quello della persona alla quale, x istinto, sentite di dover raccontare ogni vostro segreto. Immaginate di sentire l'irrefrenabile desiderio di condividere la vostra ombra con qualcuno, di descrivere nei minimi particolari la vostra parte più oscura, di sapere che non siete i soli a sentir stazionare, nel vostro cervello, determinati pensieri. Immaginate di voler provare il sollievo della certezza che alcune sensazioni da voi vissute non sono inspiegabili, che altri possono viverle con voi e, se non spiegarvele, almeno aiutarvi ad accettarle. Immaginate qualcuno che vi dica "non sei tu quello sbagliato, non sei tu ad avere torto, non sei tu il folle. E se si tratta di Follia...allora siamo sulla stessa barca, amico mio." Ora cominciate a leggere "Diario Inferno" e smettete pure di immaginarlo.
Alessandro Montanini, l'autore di questo romanzo, ci porta in una Milano che tutti conosciamo. Ma non quella da bere degli anni ottanta. I protagonisti del racconto non sono yuppie ammaestrati. Sono una sorta di chaingang alle prese con: sette di fanatici para-esoterici, alternativi sfigati, dottori borghesi da prendere a ceffoni, zombi, contadini pervertiti, ipermercati, la band Kalidon, molto alcohol e tante altre chicche bizzarre. Raccomando il romanzo a tutti gli amanti di Chuck Palaniuk, Bret Easton Ellis, Tullio Avoledo, per citarne alcuni. Qui di seguito mi permetto di riportare una frase del libro come assaggio della lettura: "...Ho imparato a costruire i feticci in pelle umana da Mastro Petru. Più o meno si tratta di seguire lo stesso procedimento delle bambole voodoo, solo che qui si utilizza la pelle umana per costruire l'involucro che poi si riempie con alcuni oggetti posseduti dalla vittima: una penna, un brandello di indumento, qualsiasi cosa insomma, oltre a capelli e unghie. Poi, attraverso un rituale semplice semplice si è in grado di riversare sul malcapitato una serie di sventure di biblica memoria..." Come vedete il delirio accompagna l'ironia e viceversa. Personalmente vado matto per queste tematiche e la destrezza con la quale il Montanini riesce a districarsi tra situazioni surreali e reali è notevole. Divertitevi leggendo questo libro e regalatelo ad amici e parenti. Lord Kalidon
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