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Diario di un disperato. Memorie di un aristocratico antifascista
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Brossura
Anno edizione: 2019
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EPUB2 con Adobe DRM
Anno edizione: 2015
8,99 €
Il diario di Friedrich Reck, aristocratico tedesco e strenuo oppositore del regime hitleriano, fu ritrovato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nascosto nel giardino della casa di campagna dove l'autore si era ritirato. La distanza dalle grandi città e dai centri della politica non significò un distacco dagli eventi ma, al contrario, divenne per Reck l'osservatorio privilegiato da cui sviluppò un'analisi spietata del governo nazista e della società tedesca. Sprezzante, caustico e talvolta amaramente ironico, Reck mette a nudo le debolezze politiche e umane dei nazisti, ma non risparmia una critica altrettanto dura al mondo industriale e all'aristocrazia decaduta, colpevoli di aver permesso e spesso sostenuto l'ascesa del regime.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Edizione:
2
Anno edizione:
2019
In commercio dal:
17 gennaio 2019
Pagine:
185 p., Brossura
EAN:
9788832825480
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Claudio
08 febbraio 2019
L'autore era un intellettuale, monarchico, conservatore, totalmente anti-nazista, nei cui confronti provava un odio incontrollabile. Già famoso per un libro sugli anabattisti, proibito dal regime perché si poteva collegare la pazzia di quelli con la pazzia collettiva tedesca del periodo nazista, era un punto di riferimento per quei pochi avversi al nazismo. Fu arrestato e successivamente ucciso nel lager di Dachau nel febbraio '45. Il diario fu ritrovato tempo dopo, interrato nel giardino della sua villa. A leggerlo ora ci si rende conto di quanto, già nei primi anni del regime, Reck prefigura la fine della Germania che conosceva. La pazzia collettiva che fa dire a dei ragazzi ai quali è stato ucciso il padre perché inviso al regime: "E' giusto così, se il Fuhrer l'ha voluto" o l'altro ragazzo che entra in una sala in cui c'è un crocefisso, lo prende e lo butta giù dalla finestra urlando: "Sporco giudeo, questo è il tuo posto". Nel diario escono le impressioni che più negative di così non si può, sui vari gerarchi che soni sono arricchiti dopo la presa del potere: i vari Goring, Gobbels, von Papen e altri, cui Reck prefigura una brutta fine. E infatti, chi suicida, chi impiccato a Norimberga, questa sarà la loro fine. Infine il disprezzo dell'Autore nei confronti di industriali e generali, che sono la vera spina dorsale del regime. Unica pecca, secondo me, la mancanza di dati biografici dell'Autore.
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