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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
Una raccolta di racconti che indaga la società cinese, sospesa tra antico e moderno, accompagnando il lettore ai limiti del reale.
«Mistero, ascolto e immaginazione scandiscono i Dialoghi in cielo. E fino all’ultima pagina del libro, il lettore sperimenta una tensione continua, protesa alla conquista di profetiche risposte.» - Giulia Scarteddu
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Ho dedicato a Can Xue la mia tesi di laurea e ricordo perfettamente lo stupore di chi mi ha seguito in questo percorso, poichè trovava incomprensibile e noiosa la sua prosa. Io credo sia una delle perle della letteratura cinese contemporanea, che è stata in grado di aprire una finestra, per fortuna mai più richiusa, sul mondo onirico e surreale dell'animo umano.
Dialoghi in cielo (Utopia Editore, 2023) di Can Xue, scrittrice cinese più volte candidata al Premio Nobel per la Letteratura in questa raccolta di racconti supera ogni confine, scardina ogni limite e partendo da elementi reali ci accompagna per mano nell’assurdo, nel fantastico, nel surreale, creando una miscela di odori, sapori e visioni che mi hanno affascinato non poco. «Ogni volta che il cuculo canta sento l’odore dei funghi di pino, è così da settant’anni. Ti sto osservando da parecchio tempo dal mio angolo, stai aspettando di sentire quel canto? Conoscevo un uomo, si è ammalato di cancro ed è morto. Lottava per non addormentarsi, aspettava, aspettava, finché consumò tutte le sue forze. È un albero quello che senti? Ho indovinato? Ognuno sente cose diverse, alcuni sentono l’odore delle castagne d’acqua, altri vedono Cappuccetto rosso, quanto a me, sento l’odore dei funghi di pino, è un odore cui mi sono abituato, lo sento da settant’anni». «Mia madre si è sciolta in una bacinella di acqua saponata. Non lo sa nessuno. Se qualcuno sapesse come sono andate le cose, mi darebbe della bestia». «Io? Quando sono nato, mi hanno gettato in un pitale. E siccome sono stato immerso nell’urina, crescendo mi sono venuti gli occhi sporgenti, il collo molle e la testa gonfia come un pallone. Per metà della mia vita ho respirato aria velenosa, i miei polmoni sono rosi dal bacillo della tubercolosi. Mio padre è sifilitico, del suo naso ormai putrido sono rimasti solo due buchini spaventosi, mia madre...». Curiosissimo di leggere anche La strada di fango giallo, portato in Italia sempre da Utopia Editore, che è il primo romanzo dell’autrice in italiano.
Ripensare a Mo Yan e Yu Hua e conforntarli con la prosa paratattica e scevra di Can Xue è disarmante. A parte l'astrattismo che ottunde il senso e le chiuse gnomiche non sono riuscito a trovare niente in questi semplici (fin troppo semplici) racconti.
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