L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Indice
scheda di Garelli, G., L'Indice 1997, n. 1
Il volume raccoglie (parzialmente) gli atti di un convegno napoletano tenuto nel giugno 1994, i cui contributi si sono articolati, secondo quanto premettono i curatori, intorno a "due ordini di problemi: 1. la questione storica circa le relazioni tra la 'cultura romantica' e lo sviluppo della 'dialettica' nel pensiero moderno (...); 2. le specifiche modalità di pensiero (...) che sono emerse" da tale parabola storica dagli esiti controversi, e che ricoprono tuttora un ruolo significativo nel dibattito filosofico. Senza far torto agli autori, giacché la natura del tema non consente eccessive semplificazioni, potremmo comunque dire che sul versante della messa a punto storiografica si collocano i contributi di Fischer sugli aspetti religiosi della dialettica kantiana; di Hoffmeyer, Meckenstock, Klemm su Schleiermacher (il cui programma dialettico costituisce una sorta di modello complementare e opposto a quello hegeliano) e il suo pensiero religioso, e di Kinlaw sulla "Dottrina della scienza" fichtiana del 1813. Ad Arndt e Sorrentino si devono due pregevoli e ampie panoramiche sulla nascita e lo sviluppo dell'idea di dialettica, e un'indispensabile messa a punto terminologica (su concetti quali "antinomia", "opposizione", "contraddizione"). Si segnalano particolarmente, infine, due contributi di notevole interesse teorico: quello di Carrano, che propone un'interpretazione della terza antinomia kantiana come "spontaneità assoluta dell'azione", e quello conclusivo di Tice, che trae spunto dalla teoria ermeneutica e dalla concreta prassi filologica di Schleiermacher per presentare alcune considerazioni sul compito "filosofico" del traduttore.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore