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Il libro è una raccolta di articoli e interviste su quotidiani e riviste politiche, con in aggiunta qualche inedito, pubblicati negli ultimi dieci anni. Nulla di scientifico, come chiarisce lo stesso Campi, bensì testi politici, perché "politico (
) è il tema che gli scritti compresi in questo volume affrontano e discutono". Del resto, il titolo rivela anche l'argomento, nel senso che numerosi testi sono appunto dedicati all'analisi della politica di Fini. Per Campi, An è un partito "fortemente connotato in senso monocratico e 'cesaristico'", in quanto il leader è stato (ed è ancora) il motore propulsore delle scelte politiche del partito. Due sembrano i motivi conduttori del volume. Il primo è che senza Fini non ci sarebbe An; e che An è soprattutto Fini. Campi lamenta che Fini sia un leader molto più avanti rispetto al partito, tanto che su alcuni temi, quale la fecondazione assistita, il leader ha scontato un isolamento politico-intellettuale nel suo stesso partito. Il secondo è che la cultura politica di An è ancora attardata su posizioni che notoriamente hanno caratterizzato quell'area politica, con il consueto piagnisteo dei suoi intellettuali sulla loro esclusione dai circuiti culturali. Non si dimentichi che Campi ha una lontana formazione neodestra; di conseguenza questa critica gli viene del tutto naturale. In ogni caso, è una critica del tutto condivisibile, sia sul piano dei contenuti (le mai smesse letture dei soliti autori), sia sul piano dell'atteggiamento rancoroso nei confronti della cultura italiana post 1945. Campi non teme di dettare al partito il nuovo volto di An: un partito con un forte senso dello stato e delle istituzioni, con una visione solidale e una concezione dell'economia che bilanci la giustizia sociale con l'iniziativa privata ecc. Questo è forse il programma di Dini. Riuscirà il Cesare-Fini nella sua impresa?
Francesco Germinario
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