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Nel diciottesimo volume della grande storia dei Rougon-Macquart Zola ci mostra il mondo dell'alta finanza e degli speculatori della Francia di fine '800. Come sempre Zola ricalca la storia su fatti realmente accaduti. In questo caso ci viene raccontata la nascita ed il successivo fallimento della banca "Union Générale" e del suo ideatore e direttore Bontoux. Naturalmente nel racconto i nomi vengono cambiati e quindi la banca si chiama "Banque Universelle" ed il suo ideatore Saccard. Lo stesso Saccard che conosciamo nel terzo e nel quarto volume, "Le ventre de Paris" e "La Conquête de Plassans", fratello del ministro Rougon, capostipite della famiglia. Assistiamo qui ad una storia triste, in cui viene dibattuta l'ambivalenza del denaro. Necessario per fare qualsiasi tipo di opera che migliori la condizione umana ma anche causa di terribili conseguenze quando perseguirlo in ogni modo diventa l'unico scopo della propria vita. Ed ecco allora che Saccard, allo scopo di garantirsi il trionfo sull'odiato banchiere ebreo Gundermann, che incarna la persona di Rotschild, il noto banchiere, crea una banca cattolica, che secondo i suoi disegni avrebbe dovuto raccogliere i risparmi di tutti i cattolici francesi e contrapporsi così alla finanza ebrea e conquistare Parigi. Spinto dalla voglia di rivalsa nei confronti di Gundermann, Saccard si accanisce a far aumentare fittiziamente il valore delle azioni della sua banca spingedola alla rovina ma soprattutto mandando in rovina migliaia di piccoli risparmiatori. Pubblicato poco dopo l'uscita del "Capitale" di Marx questo libro di Zola è un atto d'accusa non tanto contro il denaro in sè, quanto contro l'idea di poterlo accumulare in grandi quantità con la speculazione finanziaria. Un libro triste, fatto di storie tristi, che ci proietta verso la fine dell'impero di Napoleone III. Come sempre Zola illumina la scena con la sua scrittura fantastica e notiamo il suo punto di vista personale nel personaggio di Mme. Caroline.
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