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scheda di Venturini, A., L'Indice 1993, n. 5
Le immigrazioni verso l'Italia e i paesi del Sud Europa sono uno dei fenomeni che caratterizzano la seconda parte degli anni ottanta. Agli studi demografici va il merito di avere per primi attirato l'attenzione sulla dimensione e sulle cause di tale fenomeno. Lo studio di Di Comite e Moretti si inserisce in questo filone. Dopo aver individuato l'ambito territoriale di riferimento (cap. 1) costituito dai diversi paesi europei, asiatici e africani bagnati dal mar Mediterraneo, gli autori passano in rassegna i vecchi equilibri demografici dell'area (cap. 2), ricostruendo le poche informazioni sulla popolazione dall'Ottocento al 1950. Individuano, inoltre, le diverse fasi di sviluppo demografico che i vari paesi del Mediterraneo attraversano negli anni cinquanta, utilizzando come indicatore il tempo di raddoppio della popolazione che vede su valori estremi l'Algeria con circa 27 anni e la Francia con circa 105. Gli attuali equilibri demografici (cap. 3) mostrano una crescita relativamente più importante dei paesi africani e asiatici rispetto ai paesi europei mediterranei, da attribuirsi a una riduzione della mortalità durante gli anni cinquanta-ottanta accompagnata da una più elevata fecondità, il cui valore è profondamente diverso secondo la comunità religiosa di appartenenza. L'evoluzione della popolazione al 2025 (cap. 4) evidenzia ancora di più la divaricazione tra l'andamento della popolazione in Europa del Sud e nelle aree africane e asiatiche del Mediterraneo. Si presentano infine brevemente le implicazioni dell'evoluzione demografica sul fenomeno migratorio (cap. 5), passando in rassegna le informazioni disponibili sulla recente emigrazione dai paesi mediterranei dell'Africa. Il volume , che riprende molti spunti da precedenti ricerche degli autori, non è tanto rivolto a interpretare la scelta migratoria in chiave demografica quanto a costruire un quadro di riferimento ove sia più facile inquadrare le dinamiche economiche e politiche che ne sono la causa.
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